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Paolo Guzzanti: "Prodi vicino al Kgb e ai sovietici. E su Moro e quella seduta spiritica..."

L'ex deputato Pdl: "Romano al Quirinale? Sarebbe da scappare dall'Italia. Ne ha combinate troppe e poi è vendicativo e anti-americano"
di Giulio Bucchi domenica 21 aprile 2013

1' di lettura

Romano Prodi al Quirinale? "Roba da andarsene dall'Italia. E' stato un agente di influenza del Kgb in Italia, una persona su cui si poteva contare, uno molto amico dell'Unione Sovietica". Lo dice Paolo Guzzanti, ex deputato del Pdl, a La Zanzara su Radio 24. "Nelle mie indagini - dice Guzzanti - ho scoperto che tra Prodi e l'Urss c'era un amore intenso ed enorme, i suoi uffici a Mosca, la società Nomisma... Lui minacciò di querelarmi, sto ancora aspettando". "Litvinenko - racconta ancora Guzzanti - una volta voleva scappare in Italia ma il suo superiore, Trofimov, gli disse sei scemo, lì c'è un nostro uomo, our man, il presidente della commissione europea. Insomma, era un uomo di gran fiducia per i sovietici. Se fossimo negli Stati Uniti dove si spulcia sino alle malattie infantili…". Poi Guzzanti torna sulla vicenda del rapimento Moro: "Sul covo di Moro Prodi sapeva delle cose. I piattini della seduta spiritica non si muovono da soli. Agitò un piattino sulle lettere disposte sul tavolo e si formò la parola Gradoli, guarda un po', come la via del covo delle Brigate Rosse. Non si sa chi glielo disse, non ha mai voluto dirlo. Quando lo interrogai come presidente della commissione di inchiesta lui confermò la storia dei fantasmi. Io gli dissi che mentiva perché i piattini non vengono mossi dai fantasmi. Lui rimase impassibile". "Comunque Prodi al Quirinale - conclude Guzzanti - sarebbe tremendo. E' vendicativo e antiamericano". 

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