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Il governo ascolta Libero:"Non aumenteremo l'Iva"

Il vice ministro Ciaccia: "Ci stiamo impegnando per tagliare la spesa. L'imposta non aumenterà neanche di un punto"
di Andrea Tempestini domenica 24 giugno 2012

2' di lettura

  "Ci stiamo impegnando per tagliare la spesa e non far aumentare l'Iva". E' stato il messaggio lanciato dal vice ministro delle infrastrutture e dei trasporti Mario Ciaccia: "L'Iva non aumenterà neanche di un punto". Il governo ascolta Libero, che da giorni ha lanciato una campagna per scongiurare l'aumento dell'Iva, un balzello che stenderebbe definitivamente la nostra economia. Per evitare il ritocco all'insù l'esecutivo avrebbe messo sul piatto una "manovrina", un piano di tagli che dovrebbe scongiurare l'aumento dell'Iva dal 21 al 23%, previsto per ottobre.  Intervento correttivo - A Palazzo Chigi sarebbero arrivati i dossier che il premier Mario Monti aveva richiesto a ogni ministro sulla spending review (il piano di tagli) del proprio dicastero. Lunedì i faldoni saranno esaminati dal presidente del Consiglio, che inizierà a lavorare sul pacchetto di tagli (che come spiega il vicedirettore di Libero, Fausto Carioti, però, pare destinato a slittare). Secondo le indiscrezioni l'intervento correttivo potrebbe valere tra i 7 e 10 miliardi per il 2012: la reale entità del provvedimento si scoprirà nel prossimo Consiglio dei Ministri, che potrebbe tenersi martedì). La cifra potrebbe essere sufficiente a bloccare l'aumento di due punti dell'Iva, previsto per il primo ottobre e non ancora scongiurato. Tagli al Quirinale - Per quel che riguarda la spending review è al lavoro anche il Parlamento: lunedì, alla Camera, verrà votato un emendamento che applica anche al Parlamento e al Quirinale il piano di tagli. L'emendamento - presentato da Massimo Donadi dell'Idv, e sul quale maggioranza e governo hanno trovato un accordo - potrebbe anche incidere sulle pensioni d'oro. Il testo applica il metodo della spending review anche alle Camere, la Quirinale e alla Corte costituzionale che autonomamente faranno proprie questo criterio di risparmio. Vi è poi una seconda novità che verrà presentata dal deputato del Pdl, Guido Crosetto, che mira a tagliare a 6mila euro al mese le pensioni erogate con il sistema retributivo dei "grand comis": il governo ha dato parere negativo con il sottosegretario Gianfranco Polillo. Crosetto però è ottimista: "Voglio vedere come fanno a votare contro".   

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