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Natale: L'Aquila citta' fantasma, per 32.000 feste ancora fuori casa/Adnkronos (2)

domenica 23 dicembre 2012

2' di lettura

(Adnkronos) - "Purtroppo - denuncia il sindaco - non ci si rende conto che L'Aquila e' stata abbandonata, si pensa che sia solo un problema di soldi e invece e' anche un problema di norme. Per ricostruire abbiamo bisogno, almeno per la citta', di cinque miliardi subito, e invece ce ne sono disponibili solo due . Alla popolazione aquilana cerco di spiegare, ma la gente e' stanca e se la prende con me". Ci sono imprese impiegate nella ricostruzione "in attesa di essere pagate da piu' di un anno e rischiano di fallire. Il contributo di autonoma sistemazione, con il quale la gente sopravvive, e' stato erogato con un ritardo di quasi quattro mesi. La gente stava per uccidere me". E per il futuro "devo essere ottimista per servizio", conclude il sindaco Cialente. "Natale all'Aquila e' piu' buio di quello del 2009". Celso Cioni direttore della Confcommercio Abruzzo e' lapidario. "Il centro storico e' ancora una realta' surreale. Dei novecento negozi che c'erano prima del terremoto solo un trentina sono riusciti a riaprire l'attivita' nel centro, gli altri sono dispersi in un diametro piu' largo del raccordo anulare di Roma. Quel che e' peggio e' che non esiste alcun disegno commerciale ne' un sostegno da parte delle istituzioni, i commercianti hanno cercato di riposizionarsi su un contesto improvvisato, alla rinfusa e in situazioni di emergenza facendo i conti con una realta' molto difficile perche' se e' vero che il commercio nazionale sta subendo la crisi dei consumi, gli imprenditori aquilani sentono la crisi in maniera amplificata". In questi giorni dovrebbe essere approvato il regolamento che riguarda la 'zona franca'. Saranno destinati circa 9 milioni di euro ai commercianti del centro storico "per aiutare gli imprenditori tramite sgravi fiscali e contributivi per una durata di 15 anni. In modo da consentirgli un po' di ossigeno". "Non abbiamo nessun tipo di attenzione - continua il direttore della Confcommercio - dopo la grande ribalta internazionale siamo stati abbandonati al nostro destino, soprattutto a livello economico. Ci auguriamo che si possa recuperare l'attenzione che questa citta' merita e che non si debba ancora girare per una citta' fantasma. Vorremmo rivedere questa citta' rifiorire. I due anni, 2010 e 2011, sono stati praticamente inutili e la responsabilita' e' di una classe politica inadeguata". (segue)

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