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Ma nelle spese di Bossinon c'è alcun reato

La legge che regola i finanziamenti è lacunosa: difficile individuare illeciti
di Andrea Tempestini domenica 20 maggio 2012

1' di lettura

  "Può il segretario usare i soldi del partito per i suoi familiari o come benefit personali, pagandosi qualsiasi sfizio? No, naturalmente non può. Se lo vengono a sapere elettori e militanti, la sua carriera politica finisce in un lampo", spiega Franco Bechis su Libero in edicola oggi. Ma il punto è che "l'unica condizione prevista dalla legge per erogare il rimborso è quella della presentazione di un bilancio che segua un modello pre-definito di catalogazione di entrate e spese". Dunque il reato di "truffa nei confronti dello Stato" è "frutto di assoluta fantasia giudiziaria e non reggerebbe al vaglio di nessun tribunale della Repubblica" (lasciando da parte il fatto che sia eticamente improponibile spendere i rimborsi elettorali nei modi su cui le indagini stanno cercando di fare luce). Leggi il commento di Franco Bechis su Libero in edicola oggi, venerdì 18 maggio  

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