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Green Hill, la scoperta degli orrori: cento beagle morti nei frigoriferi

I corpi dei cani scoperti nel centro che allevava esemplari destinati alla vivisezione. Quattrocento cuccioli senza microchip: servivano per test sui cosmetici?
di Giulio Bucchi domenica 22 luglio 2012

1' di lettura

Orrore a Green Hill: cento cani beagle congelati sono stati trovati all'interno dell'allevamento di esemplari destinati ai laboratori di vivisezione. Il sequestro della struttura di Montichiari (Brescia) ha svelato dunque un nuovo macabro aspetto: non è chiaro, infatti, perché i responsabili del canile conservassero i corpi dei beagle in celle frigorifere. Sono ancora da stabilire le cause del decesso dei cani. Altro particolare: dall'ispezione di Digos e Corpo Forestale sarebbe emerso che 400 cuccioli su 2.300 totali non avevano il microchip di riconoscimento obbligatorio dalla nascita. Il sospetto degli inquirenti è che alcuni beagle siano usati non solo per la sperimentazione scientifica e farmacologici ma anche per testare cosmetici. Green Hil respinge l'accusa definendola "priva di ogni fondamento".

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