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Sanita': Pd Lazio, elisoccorso a brandelli senza basi di atterraggio

domenica 22 luglio 2012

2' di lettura

Roma, 20 lug. (Adnkronos) - L'elisoccorso del Lazio e' a brandelli. L'elimabulanza del Lazio da mesi atterra nell'ospedale con il pronto soccorso chiuso, poi il paziente viene trasbordato via terra all'ospedale di destinazione. Una corsa a tappe dove si perde tempo prezioso. Dal 1 gennaio ad oggi cosi e' stato per oltre 200 malati gravi. Se la destinazione e' il Dea del S. Camillo , l'elicottero del 118 oggi atterra al Cto. Da li si riparte in ambulanza fino all'ospedale sulla Gianicolense. Siamo al punto che il traffico puo' decidere tra la vita e la morte. Stesso discorso per chi e' destinato a Policlinico di notte. Il mezzo del 118 atterra al Pertini. Tutto questo avviene perche a Roma l'unico grande ospedale sede di Dea di II Livello, con una piazzola operativa 24 ore su 24 e' il Gemelli. Le grandi strutture pubbliche ne sono sprovviste o funzionano a ritmi ridotti". Lo afferma il Capogruppo Pd alla Regione Lazio Esterino Montino. "Al S. Camillo - aggiunge Montino - la pista e' chiusa dallo scorso dicembre. Nel mesi scorsi sono stati fatti lavori per circa 40 mila euro. Inutile maquillage che non ha eliminato le cause che hanno prodotto il blocco. Con poco piu dei soldi spesi si potevano fare gli interventi necessari a rendere la pista operativa notte e giorno, cioe' spostarla di 20 metri. Lo spazio c'e'. L'Umberto I da sempre utilizza la piazzola della caserma Macao chiusa la sera. Il S. Giovanni utilizzava l'area prospicente la Basilica. Ora non piu, atterrare in mezzo al traffico e' pericoloso. Tor Vergata, e' restia ad utilizzare la pista di cui dispone, per motivi incomprensibili. Cosi un soccorso con l'eliambulanza nel Lazio si trasforma in una sorta di odissea". "La Presidente Polverini - afferma Montino - il 30 agosto del 2010 dichiaro' che entro il 30 settembre dello stesso anno sarebbero state costruite cinque nuove piazzole d'atterraggio in altrettante localita' del Lazio: al Grassi di Ostia, nell'area dell'ospedale di Terracina, ad Acquapendente in provincia di Viterbo, a Formia e ad Amatirce. Due anni dopo a Ostia, Terracina e Amatrice ci sono solo prati. Ad Acquapendente i lavori per realizzare la pista sono conclusi da un anno, ma e' chiusa perche' non si capisce chi deve pagare i lavori per eliminare i pali della linea elettrica che intralciano la via d'atterraggio. Stesso destino per quella di Formia: i lavori sono conclusi, ma nella piazzola, realizzata in terreno dell'Arsial, non e' mai atterrato un elicottero : mancano i permessi definitivi. Questi si chiamano sprechi". (segue)

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