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Il progetto di Leonardo per far incontrare la scienza ai giovani

di Luigi Merano lunedì 22 dicembre 2025

5' di lettura

In un’epoca in cui l’innovazione tecnologica ridisegna il futuro della società, nasce l’urgenza di avvicinare le nuove generazioni — tutte, senza distinzioni — alle competenze STEM, coltivando curiosità, consapevolezza e capacità critica. Preparare bambine e bambini a comprendere e interpretare un mondo in rapido mutamento significa offrire loro gli strumenti per partecipare da protagonisti alle trasformazioni scientifiche e tecnologiche che influenzeranno la vita delle comunità e del Pianeta. È una sfida educativa che passa anche attraverso l’inclusione, perché solo ampliando l’accesso alle opportunità formative si può costruire un futuro davvero equo e sostenibile. È in questo contesto che ha preso forma Ad Astra – Costellazione Leonardo, un viaggio che unisce divulgazione, esperienza immersiva, sostenibilità e impegno sociale per rendere la scienza un luogo accessibile, accogliente e capace di ispirare.

Con circa 800 giovani partecipanti, 11 tappe, 15 associazioni territoriali coinvolte e un filo conduttore che unisce spazio, tecnologia, sostenibilità e inclusione, si è concluso Ad Astra – Costellazione Leonardo. Il progetto promosso da Leonardo – player globale delle sicurezza- incluso nel Piano di Sostenibilità del Gruppo e ideato da Il Cielo Itinerante APS che tra il 2024 e il 2025 ha trasformato alcuni dei siti più innovativi dell’Azienda in vere e proprie “costellazioni educative”. Pensato per avvicinare bambine e bambini tra i 9 e i 12 anni alle discipline STEM e alla sostenibilità, il viaggio ha attraversato sei regioni italiane — Lombardia, Piemonte, Campania, Abruzzo, Puglia e Toscana — aprendo le porte di stabilimenti hi-tech solitamente riservati agli addetti ai lavori. Luoghi che, per un giorno, sono diventati spazi di apprendimento informale e di scoperta condivisa.

L’iniziativa è nata con l’obiettivo di ampliare le opportunità formative, offrendo esperienze di qualità anche a giovani provenienti da associazioni locali attive sui temi del cambiamento sociale e, al tempo stesso, di consolidare il legame di Leonardo con i territori di riferimento. Ogni tappa ha visto partecipare circa 80 giovanissimi, metà tra figli e nipoti di dipendenti Leonardo e metà provenienti dalle associazioni locali. Grande attenzione è stata dedicata, inoltre, alla partecipazione delle bambine, per incoraggiarne l’interesse verso percorsi storicamente percepiti come “maschili” e per mostrare, attraverso role model e testimonianze dirette, che le STEM sono un territorio aperto e ricco di possibilità per tutti. In ambito sostenibilità, infine, il progetto ha mostrato come le tecnologie possano avere un impatto positivo sull’ambiente, aiutando i più giovani a leggere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile come una sfida concreta e alla loro portata.

Le attività proposte hanno spaziato da esperienze immersive a osservazioni astronomiche, passando per workshop dedicati alla sostenibilità e alle tecnologie spaziali. Tra i laboratori più apprezzati: “Sostenibilità è dare spazio al futuro”, “Segnali nello Spazio”, “Costruisci la tua missione spaziale”, “AstroKids: Astronauti per un giorno”, “Earth in a Bubble” e “Il cielo in una stanza”. Molto atteso, come sempre, il momento dell’osservazione del cielo stellato. Fondamentale il contributo delle persone di Leonardo: circa 200 tra professionisti e role model che hanno affiancato i giovani, condividendo esperienze lavorative e percorsi personali; oltre 350 hanno accompagnato i propri figli e nipoti, per un totale di circa 1.470 partecipanti complessivi.

Tra gli stabilimenti che hanno aperto le proprie porte figurano alcuni tra i siti tecnologici più avanzati di Leonardo, trasformati per l’occasione in veri e propri laboratori di scoperta. Al Fusaro, in Campania, i giovani visitatori hanno potuto ammirare da vicino le linee di produzione dedicate ai sistemi radar di nuova generazione, osservando come elettronica di precisione e microtecnologie prendano forma in ambienti altamente specializzati, oltre al Museo del Radar, mentre a Nola, hanno visitato le diverse aree dello stabilimento di aerostrutture, come la meccanica, con i suoi centri a controllo numerico, la grande lamiera con le lavorazioni sugli skin, e l’area montaggio della Sezione 14° dell’Airbus A321. Protagoniste le aerostrutture anche nel sito di Foggia, dove il tour ha portato i piccoli ospiti nel cuore dello stabilimento, osservando da vicino i principali processi produttivi delle parti di aereo, dall’uso della fibra di carbonio, alle lavorazioni di controllo e rifilatura, per poi passare alle fasi di montaggio, fino agli stabilizzatori pronti per la consegna. A Torino, poi, tra il sito di Caselle e quello di Corso Francia, in un viaggio tra passato e futuro, i partecipanti hanno scoperto velivoli storici e strumenti del mestiere custoditi negli archivi del Museo dell’Industria Aeronautica, grazie al racconto dei “Seniores” Leonardo, e visitato gli avveniristici PC2Lab (Product Capability and Concept Laboratory) e il Virtual Lab, dove, attraverso tecnologie di simulazione immersiva e realtà virtuale, si progettano e testano i velivoli del domani.

Grande stupore ha suscitato anche il sito di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, cuore della cosiddetta “Optical Valley”: qui i partecipanti hanno scoperto strumenti elettro-ottici, sensori, telescopi e componenti destinati alle missioni spaziali, entrando per la prima volta in contatto con ciò che permette ai satelliti di “vedere” la Terra e l’Universo. Allo stesso modo a Nerviano i giovani protagonisti sono stati guidati da esperti ed esperte Leonardo alla scoperta di radar, pannelli solari impiegati nello spazio, schede elettroniche e dispositivi di telecomunicazione. Non meno coinvolgenti sono state le tappe di Vergiate e Brindisi, dove i giovanissimi si sono immersi nel mondo degli elicotteri, osservando le linee di produzione.
Sale di controllo e big data sono stati al centro della visita a Chieti, sede del “Security Operation Center” dove ogni giorno vengono affrontate e contrastate le minacce cibernetiche, come anche al Fucino, dove i giovani, guidati dal team del Centro spaziale, hanno scoperto come si gestiscono i satelliti, le fasi di lancio e le attività operative.

Ogni tappa ha rappresentato una finestra aperta sull’innovazione: luoghi normalmente riservati agli addetti ai lavori sono diventati spazi di apprendimento dove osservare il lavoro di ingegneri, tecnici, e ricercatori. Per molti bambini e, in particolare, per molte bambine, è stata la prima occasione per scoprire come tecnologia, scienza e sostenibilità si intrecciano nella vita reale. Un viaggio che ha trasformato la curiosità in esperienza concreta mostrando come dietro ogni prodotto ad alta tecnologia c’è un universo di competenze, passione e possibilità future.

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