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Angelino aspetta e spera

di Mattias Mainiero domenica 16 dicembre 2012

2' di lettura

  Il Cavaliere ritorna e “cannibalizza” Alfano? Tutti si scatenano, i più comprensivi lo compatiscono, poi ci sono gli educati che lo definiscono portaborse e poi lacchè e servo. I quaraquaquà lo chiamano addirittura come loro. Io, viceversa, penso che il tempo che purtroppo passa molto rapidamente lo vedrà contrapposto a Matteo Renzi. Ambedue candidati alla presidenza del Consiglio. Mi farebbe piacere se lei la pensasse come me. Luigi Fassone e.mail E come faccio a pensarla come lei, caro Fassone? Anzi, come faccio semplicemente a pensarne una? Due anni fa, Berlusconi governava, e nessuno mai avrebbe potuto pensare che di lì a pochi mesi lo avrebbero costretto a dimettersi. Poco più di un anno fa, Berlusconi ha lasciato Palazzo Chigi, accompagnato dai fischi e dalle urla della sinistra. E nessuno mai avrebbe potuto pensare che di lì a qualche settimana quella stessa sinistra assieme a quel centrodestra che aveva appena smesso di fischiare avrebbe appoggiato il governo Monti. Fino a qualche mese fa, sembrava che la strana e stranissima maggioranza parlamentare avrebbe sorretto il governo fino alla fine. E nessuno mai pensava che quella stessa maggioranza si sarebbe sbriciolata con qualche mese di anticipo sul previsto. Tutti pensavamo che saremmo andati alle urne ad aprile, per il bene, così dicevano, dell’Italia e dell’Europa. Poi tutti hanno cominciato a pensare che si sarebbe votato a marzo. Ora tutti pensano a febbraio. E lei avrebbe mai pensato che il Pd, che ha fatto del ringiovanimento e del cambiamento la propria parola d’ordine, avrebbe eletto alle primarie Bersani candidato Premier? E pensava che il centrodestra, avviato alle primarie, avrebbe disdetto le primarie dalla sera alla mattina, per giunta senza neppure disdirle ufficialmente? E pensava che l’Italia dei Valori avrebbe fatto la fine che ha fatto, che Grillo, comico in disarmo, avrebbe raccolto tutti quei consensi, che Casini sarebbe rimasto a galla all’infinito. Pensare, caro Fassone, avendo un cervello, è abbastanza semplice. E’ spontaneo, naturale. Ma noi viviamo in Italia, questa Italia. E questo è un Paese impensabile, nel senso che, per la propria salute, converrebbe pensare ad altro. Non lo so, non so cosa farà Alfano domani mattina. Figuriamoci quando diventerà grande.  

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