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Mediaset, giudici Milano: "Berlusconi un delinquente naturale"

Sconcertanti le motivazioni della condanna Mediaset: in quanto scritto dai giudici di Milano pare esserci un pregiudizio lombrosiano. "Cav? Dominus indiscusso..."
di Andrea Tempestini domenica 28 ottobre 2012

Silvio nel mirino: visto da Benny

2' di lettura

  Condannato. Calpestando la prassi che prevede il congelamento della sentenza prima che la Consulta si esprima sul conflitto di attribuzione. Condannato. Con una sentenza - quattro anni - più pesante di quella richiesta dall'accusa. Condannato. Con una sentenza definita "assurda, incredibile" dai suoi legali. Il "condannato" è Silvio Berlusconi, il nemico giurato delle procure, il bersaglio principe del Tribunale di Milano. Ma oltre alla condanna, ovvio, ci sono le motivazioni. E fanno specie. Sono pesantissime, quasi motivate da odio, da pregiudizio. Una frase su tutte: "Berlusconi dimostra una naturale capacità a delinquere", una "naturale capacità nel perseguire il disegno criminoso". Così la pensano le toghe di Milano: accuse quasi lombrosiane.  "Primo referente" - I giudici parlano di una "evasione notevolissima" grazie al meccanismo dei conti gonfiati nella combravendita dei diritti tv, spiegano che il sistema "fraudolento" non aveva "una logica commerciale", ma serviva ad ottenere rincari "non giustificati" dei prezzi. Il Cavaliere sarebbe il primo referente del sistema dei diritti tv del Biscione, e proprio la riferibilità a Silvio, per i giudici, "ha permesso di mantenere e alimentare l’illecita disponibilità a società estere a loro volta amministrate da fiduciari di Berlusconi". "Dominus indiscusso" - Non è sostenibile poi, è scritto nella sentenza, "che un altro dirigente abbia organizzato il sistema". Gli stesi vertici della società poi, sempre secondo i giudici, "ancora oggi non riconoscono l’illiceità di quanto contestato". Secondo le toghe Berlusconi "gestiva il sistema anche dopo la discesa in campo". Secondo le toghe, "non è sostenibile che la società abbia subìto truffe per oltre un ventennio senza neanche accorgersene". Nel quadro tratteggiato dai giudici di Milano, Berlusconi è il "dominus indiscusso" della società, e da parte sua c'è stato "un preciso progetto di evasione esplicato in un arco temporale ampio e con modalità sofisticate". Silvio: un "delinquente naturale", il "dominus indiscusso", il "primo referente". Un mostro, insomma. Secondo le toghe di Milano, ovvio.  

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