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Lega, comunisti e imprese: grossa coalizione contro l'Imu

Maroni, Pisapia e Squinzi (Confindustria) attaccano la tassa: miracoli del governo tecnico
di Giulio Bucchi domenica 29 aprile 2012

3' di lettura

Lega, imprenditori, proprietari edilizi, sindaci. Prende corpo la grande coalizione anti-Imu. Ma il Pdl, condizionato dall’appoggio al governo Monti, prende le distanze. «Non condividiamo l’obiezione fiscale», frena il segretario, Angelino Alfano. Così la scena la occupano i sindaci di centrosinistra Matteo Renzi (Firenze) e Giuliano Pisapia (Milano). «Se ci sono, su battaglie giuste, possibilità di unità di intenti e di azione, è dovere di un amministratore perseguirle», annuncia il numero uno di Palazzo Marino.  Il riferimento è alla mobilitazione lanciata dalla Lega contro il ritorno della tassa sulla casa. Il 1° maggio il  Carroccio presenterà ufficialmente la campagna di disobbedienza civile e obiezione fiscale in occasione del “Lega unita day”. Iniziativa che partirà, annuncia Roberto Maroni, proprio dal contrasto all’«imposta più odiosa: l’Imu». La Lega, spiega l’ex ministro dell’Interno, farà le cose per bene, «in modo da non mettere nei pasticci i cittadini». Tanto per cominciare i protagonisti della protesta saranno gli oltre 500 sindaci del Carroccio. Obiettivo: dare copertura a chi aderirà alla mobilitazione. «Stiamo studiando iniziative molto forti che passeranno attraverso i nostri amministratori», aggiunge il triumviro leghista, «la gente non deve scendere in piazza, ma deve fare obiezione fiscale. Allora sì che salterà il banco». Tra le opzioni sul tappeto c’è anche quella di far disdire ai Comuni guidati dalla Lega i contratti con Equitalia per la riscossione dei tributi. «Alcuni hanno già aperto il fronte revocando l’accordo e gestendo le riscossioni in proprio», rivela Maroni. Sulla lotta anti-fisco il Carroccio è destinato a trovare alleati inaspettati. Il primo, come detto, è Pisapia. Il sindaco di Milano, pur ribadendo che lui e la Lega hanno «una visione del futuro e istituzionale completamente diversa», non ha escluso una convergenza con le camicie verdi in nome dell’impegno «per la giustizia fiscale». Il primo passo potrebbe essere proprio quello di disdire il contratto con Equitalia: «È un’iniziativa da studiare, ne ha fatte veramente troppe». Per Pisapia occorre fare «pressione sul governo affinchè si passi dalle tasse all’equità e alle iniziative concrete di sviluppo». L’Imu, attacca, «così com’è formulata è un’imposta politicamente sbagliata e illegittima dal punto di vista costituzionale». In primis nella parte che prevede che le somme iniziali dell’Imu siano devolute direttamente al governo e non agli Enti locali. Se il quadro non cambierà dopo il corteo anti-governativo dei sindaci del 24 maggio a Venezia, avverte Pisapia, «bisognerà procedere per vie giudiziarie, con un contenzioso cui giudicherà la Corte costituzionale».  Poi c’è Renzi. Il sindaco di Firenze, dalle colonne dell’Unità, ha comunicato che la sua amministrazione è pronta a violare il Patto di stabilità: «Dobbiamo prendere una posizione forte, io sono pronto». Nel mirino c’è l’accordo messo a punto dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e confermato dall’esecutivo Monti. Per questo anche lui il 24 maggio sarà in piazza. L’altra parte della tenaglia che stringe su Palazzo Chigi è impugnata da imprenditori e proprietari edilizi. «La pressione fiscale nel nostro Paese è a un livello che non è più ragionevole», è l’affondo di Giorgio Squinzi, presidente designato di Confindustria, a margine del convegno sulla produttività organizzato dalla Lega al quale hanno preso parte anche Pisapia e Maroni. E se Confedilizia chiede al Pdl di impedire che in Senato, nell’ambito della riforma sul mercato del lavoro, la tassazione sui canoni d’affitto sia portata dall’85 al 95%, Confabitare, associazione dei proprietari immobiliari, in vista della scadenza della prima rata dell’Imu annuncia una raccolta di firme e uno sciopero «per dire no al vampirismo fiscale». Il Pdl, ingabbiato dall’asse ABC che sostiene l’esecutivo, morde il freno. «Siamo a favore delle cose possibili: la diminuzione delle tasse sull’Imu utilizzando coperture alternative», sostiene Alfano. «Evocare cose impossibili» come l’obiezione fiscale, taglia corto il segretario, «è il modo migliore per lasciare le cose così come stanno». di Tommaso Montesano

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