Matera, 20 set. - (Adnkronos) - E' stato fermato dalla polizia del commissariato di Scanzano Jonico un uomo di 36 anni, incensurato, originario di Bernalda, per l'incendio doloso che ha colpito nei giorni scorso un'azienda che realizza materiali plastici e in polietilene, la "Pan Agri". L'episodio ha provocato danni per oltre centomila euro ed ha suscitato un clima di allarme sociale per i timori che si trattasse di intimidazioni e di una ripresa del racket delle estorsioni che a lungo nel Metapontino ha costituito una piaga. Invece il gesto e' riconducibile a rancori personali dell'uomo con il proprietario della fabbrica. Grazie alle telecamere di sorveglianza, si e' osservata la presenza insistente intorno alla fabbrica di un'auto proprio in concomitanza con l'ora in cui l'incendio e' stato appiccato. L'ingrandimento di un fotogramma ha permesso agli investigatori di individuare un particolare che ha permesso di individuare l'auto dell'indiziato: un copri-cerchio in plastica alla ruota posteriore destra di fattura e marca chiaramente differenti dagli altri. I poliziotti sono risaliti al proprietario e l'hanno fermato. In una perquisizione in casa sono emersi altri indizi nei suoi confronti, tra cui la presenza di due lattine contenenti benzina e acquaragia, sostanze infiammabili compatibili con quelle che hanno dato innesco all'incendio. Le risposte fornite dall'indiziato, che inizialmente ha fornito false generalita', sono risultate non collaborative ed incoerenti con la realta' dei fatti. Inoltre a casa aveva gia' pronto un borsone da viaggio con indumenti per la stagione autunnale e il passaporto, con cui e' stato identificato. E' stato pertanto sottoposto a fermo e condotto nel carcere di Matera in attesa delle decisioni dell'autorita' giudiziaria.