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Nibali è il nuovo re di Spagna

Il corridore della Liquigas controlla Mosquera sulla Bola del Mundo. Domani la passerella di Madrid, ma ormai è fatta
di Roberto Amaglio sabato 18 settembre 2010

4' di lettura

Vincenzo Nibali scala la Bola del Mundo e conquista la Spagna. Il corridore siciliano, nonostante il furioso affondo del rivale Mosquera (che ha trionfato sull’inedito arrivo in quota), è infatti riuscito a difendere i 50” di vantaggio rispetto al galiziano. Alla fine i due sono arrivati insieme, stremati. Il galiziano ha fatto suo il leggendario arrivo sul tetto della Vuelta, ma la jaqueta roja rimane salda sulle spalle dello squalo dello stretto, che riporta così in Italia la corsa a tappe iberica a distanza di 20 anni dall’affermazione a sorpresa di Marco Giovannetti. Scontro epico doveva essere e scontro epico è stato, con i due rivali della classifica generale che hanno dimostrato di essere i più forti del gruppo. Nonostante fossero gli ultimi 3 km a mettere paura, con il loro fondo in cemento e le pendenze che rasentavano il 20%, la sfida si infiammava già a 5 km dall’arrivo. Nel drappello di testa, infatti, scattava Schleck, a caccia di un’impresa per ritrovare la vittoria di tappa e il podio di Madrid. L'affondo del campione lussemburghese, tuttavia, veniva sfruttato come rampa di lancio da Mosquera, il quale si alzava sui pedali e guadagnava una decina di metri. Nibali non rispondeva veementemente, ma incrementava il ritmo chiudendo il buco dopo qualche secondo. Un altro scatto di Mosquera ai -3,5 km, però, permetteva al corridore della Xacobeo Galicia di mettere una quindicina di secondi tra sè e il rivale, vantaggio accumulato proprio all'inizio degli ultimi 3 km, quelli con il fondo in cemento. Ed è stato proprio in questi ultimi 3000 metri che Nibali ha compiuto il suo capolavoro. Mentre gli avversari alzavano bandiera bianca lasciando ai due contendenti il centro della scena, Nibali proseguiva del suo passo, costantemente seduto sul sellino e spingendo il massimo rapporto montato (36x29); Mosquera nel frattempo danzava sui pedali e sembrava che il suo rapporto più lungo (38x27) potesse essere la sua arma in più. Ai -2 per lui un massimo vantaggio di 19". Mentre tutti iniziavamo preoccupati a fare i calcoli su quanto l'italiano potesse perdere, ecco che l'agilità di Nibali veniva fuori: la punta della Liquigas iniziava a recuperare terreno rispetto al rivale, riuscendo a rilanciare l'azione ogni qualvolta che la strada spianava. Il distacco rispetto allo spagnolo diminuiva inesorabilmente: prima 16", poi 14", poi 11". Nell'ultimo chilometro la rimonta dell'italiano giungeva a compimento. Nibali affiancava Mosquera negli ultimi metri ma lasciava al rivale la meritata vittoria di tappa. In fondo a lui il traguardo sulla Bola del Mundo ha regalato molto di più: la vittoria della Vuelta e la definitiva consacrazione tra i grandi corridori per le corse a tappe. Quella che era una promessa del movimento italiano, infatti, ora è a tutti gli effetti una splendida realtà. PS: nella foga di descrivere il duello tra i due, abbiamo dimenticato di dire che Joaquin Rodriguez è giunto terzo al traguardo e che Peter Velits, ottavo, è riuscito agevolmente a difendere la sua terza posizione in classifica generale. Futuro - Domani la Vuelta vivrà il suo atto conclusivo, con la passerella di Madrid. Poi Vincenzo si aggregerà alla nazionale di Bettini per volare a Melbourne in prospettiva della rassegna iridata del 3 ottobre. Visto che le strategie della squadra azzurra non sono ancora state definite (con il forfait del cronoman Pinotti potrebbe essere Nibali a cimentarsi nella prova contro il tempo), ci permettiamo di spendere ancora due parole sulla stagione del siciliano. Nibali aveva già iniziato a vincere a gennaio al Tour de San Lius (Argentina). A maggio il 3° posto al Giro, con la vittoria della tappa di Asolo e ora la conquista della Vuelta. Se consideriamo anche i successi al Melinda e nella classifica finale del giro della Slovenia, ecco perché riteniamo che Vincenzo abbia fatto una stagione splendida, forse ancora meglio di quella del campeon Contador. Ordine d'arrivo 20° tappa 1. Ezequiel Mosquera (Xacobeo Galicia); 2. Vincenzo Nibali (Liquigas) a 1"; 3. Joaquin Rodriguez (Katusha) a 23"; 4. Frank Schleck (Saxo Bank) a 35"; 5. Xavier Tondo (Cervelo) a 39"; 6. Nicholas Roche (AG2R) a 42"; 7. Mikel Nieve (Euskaltel) a 50"; 8. Peter Velits (Htc Columbia) a 52"; 9. Christophe Le Mevel (Française des Jeux) a 55"; 10. Remy Di Gregorio (Française des Jeux) a 1'. Classifica generale 1.    Vincenzo Nibali (Liquigas); 2.    Ezequiel Mosquera (Xacobeo Galicia) a 41”; 3.    Peter Velits (Htc Columbia) a 3’ 02”; 4.    Joaquin Rodriguez (Katusha) a 4’ 20”; 5.    Frank Schleck (Saxo Bank) a 4’ 43”; 6.    Xavier Tondo (Cervelo) 4’ 52”; 7.    Nicholas Roche (AG2R) a 5’ 03”; 8.    Carlos Sastre (Cervelo) a 6’ 06”; 9.    Thomas Danielson (Garmin) a 6’ 09”; 10.    Luis Leon Sanchez (Caisse d’Epargne) a 7’ 33”.

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