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Scamarcio: "Non sono icona omosex"

L'attore ha presentato oggi "Mine vaganti", la sua ultima fatica cinematografica
di Maria Acqua Simi sabato 13 febbraio 2010

2' di lettura

Scamarcio ci tiene a puntualizzare. "Non sono l'ambasciatore degli omosessuali, non credo ne abbiano bisogno, nè che siano davvero da difendere". E poi, ancora: "So che ci sono ogni tanto brutti episodi nei loro confronti, ma questo film è una commedia che dà una visione positiva del fenomeno anche per capirlo meglio". Il bell'attore nel parla alla conferenza stampa ufficiale di "Mine vaganti", il film di Ferzan Ozpeteck che lo vede impengato nel ruolo di Tommaso, un gay che torna nella sua Puglia. "Non mi sono preparato a recitare un omosessuale - sottolinea Scamarcio -, ma solo a fare un personaggio che torna nella sua terra. Le uniche difficoltà erano quelle di essere circondato da persone che non gli permettono di manifestarsi per quello che e davvero. Insomma quando mi e stato offerto il ruolo ho solo pensato faccio un film con Ozpetek. Tutto qui". Ennio Fantastichini che, nel film costato sette milioni di euro, fa il padre conservatore di Scamarcio, uno che si fa prendere un infarto per il dolore ci tiene a dire: "quello di Vincenzo è un personaggio molto lontano da me stesso. Un padre, a mio modesto avviso, deve avvicinarsi a un figlio solo per capire se sia felice o meno". Ad Elena Sofia Ricci invece la responsabilità di interpretare zia Luciana: "ovvero una zia di Ferzan che è la sintesi di tre zie tutte molto amate da lui". Lunetta Savino invece è Stefania, la moglie tradita da Fantastichini e madre di Scamarcio e Alessandro Preziosi: "è la prima volta che faccio una madre con molte ombre e con un'affettività con grossi blocchi e che avverte come una sorta di ulteriore tradimento anche l'omosessualità del figlio".

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