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Rai, Masi: "La vicenda Santoro va definita"

Il direttore generale risponde a Zavoli sul futuro del conduttore di Annozero, la trasparenza dei compensi e i contenuti del Tg1
di Eleonora Crisafulli sabato 19 giugno 2010

2' di lettura

Il direttore generale della Rai ha risposto oggi alle questioni sollevate dal presidente Sergio Zavoli durante l'audizione in Commissione di Vigilanza. Tra i temi affrontati anche i rapporti tra l'azienda e il giornalista e conduttore Michele Santoro. La vicenda dovrà essere definita in termini formali dal Cda della Rai, come previsto con l'approvazione di un'intesa per un accordo consensuale, di fatto mai conclusa, ha detto Mauro Masi. "Il Cda ha votato un’ipotesi di accordo consensuale" con Santoro, per una sua uscita da dipendente e l’avvio di una collaborazione. "Poi ci sono stati dei passaggi di comunicazione. La questione, attualmente, deve essere definita in termini formali nel Cda". Il riferimento è alla presa di posizione che c'è stata da parte dello stesso Santoro dopo che la notizia di una collaborazione era filtrata. Anche nella definizione dei palinsesti autunnali il giornalista campano appare tra i protagonisti della nuova stagione televisiva come conduttore di una non meglio identificata "trasmissione informativa". Compensi trasparenti - A proposito della trasparenza dei compensi, di cui Masi aveva già parlato ieri di fronte a Zavoli, il direttore ha ribadito di essere "favorevole" all’indicazione, data dalla Vigilanza nel parere sul contratto di servizio, che prevede di pubblicare i compensi di giornalisti e conduttori nei titoli di coda dei programmi di servizio pubblico Rai. Però alla condizione già anticipata ieri: "Dobbiamo essere sicuri di applicarla nel rispetto delle leggi vigenti", motivo per il quale Masi ha scritto alle Authority (Garante privacy, Antitrust, Agcom). I contatti sono in corso e i segnali che arrivano sono "tranquillizzanti". Il Tg1 - Non meno scottante, all'ordine del giorno anche "l'introduzione dell'effimero nel Tg1". Così Zavoli ha fatto riferimento alle trasformazioni e innovazioni introdotte dal direttore Minzolini nel tg della prima rete. "Che ne pensa il direttore generale della Rai dell'introduzione dell'effimero nel Tg1, tanto da suscitare la sensazione di una sorta di disimpegno su temi sociali importanti?", ha chiesto il presidente. E Masi ha risposto: "Al Tg1 è in corso una fase molto attiva di una contaminazione dei generi che fa la cifra del successo della testata. Penso che il Tg1, ma vale anche per gli altri telegiornali e lo noto anche all'estero, possa fare una 'contaminazione' di generi molto interessante". Masi difende il "prodotto" di Minzolini: "È un telegiornale vivo, che segue i trend della società e fa contaminazione di generi, che è il futuro delle televisione. Soffre meno del Tg5 la crisi. Nei primi cinque mesi dell'anno ha perso l'1,3%, mentre il Tg5 ha perso l'1,8%. Il vantaggio sul telegiornale concorrente è cresciuto dal 3,8% al 4,1%".

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