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Bossi: con Casini niente accordi sopra il Po. Col Pdl accordo di ferro

Regionali, il leader della Lega non vuole apparentamenti al Nord
di Albina Perri sabato 23 gennaio 2010

2' di lettura

Bossi pone il veto: con il centro della sinistra, Casini, non si scende a patti sopra il Po. Le Regionali al Nord saranno affare di un Pdl solitario e vecchio stampo: An, Pdl e Lega, senza l'aiuto dell'ex alleato Udc. La politica dei due forni diventerà quella di un forno e mezzo, se passerà la linea leghista. E salterebbero i mezzi accordi presi per la Lombardia, dove Casini avrebbe dovuto dare man forte a Formigoni. Via libera invece per gli apparentamenti dal Lazio in giù. Le parole di Bossi - "Se Casini vuole un accordo con la  Lega sopra il Po sappia che per lui non c'è spazio. Vada da solo  visto che si ritiene così forte, poi vedremo quanti voti piglia.  Casini fa molte chiacchiere -ha detto Bossi, a margine  dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Pavia- ma  pochi fatti, ha pochi numeri". La Lega è molto forte e con Berlusconi c'è un accordo di ferro Col Pdl accordo di ferro- Quello con il Pdl di Berlusconi è un accordo "di ferro" e anche un eventuale sorpasso della Lega in Veneto sull'alleato di centrodestra non avrebbe ripercussioni sull'alleanza. "Non cambierebbe niente. Tutti sanno - ha detto il ministro delle Riforme - che al di sopra del Po la Lega è molto forte e con Berlusconi c'è un accordo di ferro". L'asse con An-  Umberto Bossi non si sbilancia sulla possibile esistenza di un’asse segreta tra Casini e Fini. "Che siano amici - ha risposto - mi sembra vero. Però alla fine conta chi ha i voti. Uno può anche sognare ma alla fine contano i voti". Il ministro per le Riforme ha detto di aver chiarito a Fini che, poichè il leader dell’Udc "aveva detto di 'no' al federalismo fiscale, 'no' all’aiuto agli allevatori per le quote latte, con noi non sarebbe venuto. Come fa la Lega a governare con uno che tutti i giorni la pensa in maniera diversa?".  Forza Padania-  Bossi però ritiene che, nonostante il costante rafforzamento verso il centro Italia, il proprio partito vada considerato ancora come "una forza padana" e non  "una forza nazionale". "Certo che tutti vorrebbero la Lega - ha detto - perché sanno che non fa accordi con la mafia e perchè è per il cambiamento e di solito non si sporca le mani. E’ una forza politica che tutti vogliono e ci chiamano in tutte le regioni".

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