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Pd ostaggio della Bonino: "Potrei ritirarmi"

La candidata alla Regione Lazio in sciopero della sete lancia un ultimatum: grave crisi di coscienza, deciderò entro venerdì
di Albina Perri sabato 27 febbraio 2010

1' di lettura

La Bonino è in crisi. Ha iniziato lo sciopero della sete per "ripristinare un minimo di legalità nel processo elettorale che oggi vede violata la legge elettorale 43 del 1995". Il che non sarebbe una notizia, oramai, se non fosse che la candidata alla Regione Lazio dice che "potrebbe lasciare" la corsa. "Sono in crisi di coscienza," dice infatti, "Deciderò all’ultimo minuto, per il momento abbiamo ancora alcuni giorni per impegnarci e per lottare. Ognuno rifletta se non sia un bene per il Paese complessivamente tornare a delle elezioni che non siano di puro rito oligarchico, ma che aprano delle speranze di credibilità e fiducia nelle istituzioni". Insomma: la candidata del Pd potrebbe pure cambiare idea e ritirarsi, perché lo spazio dato ai radicali in campagna elettorale è striminzito. Panico nel Pd? O bluff?  Alle domande specifiche sulla possibilità reale di un ritiro dalla corsa per le regionali, Bonino si è limitata ad aggiungere: "Decideremo all’ultimo minuto che cosa succede a livello nazionale nei prossimi quattro cinque giorni. Ci aggiorniamo a venerdì". Il che suona tanto di ultimatum. D'altronde il Pd è suo ostaggio.

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