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Intercettazioni, inizia l'esame del ddl alla Camera

Nell'inversione dell'ordine del giorno decisivo il voto dei finiani. E i deputati lasciano l'aula. Berlusconi: "Il testo è stato snaturato"
di bonfanti ilaria sabato 31 luglio 2010

3' di lettura

La Camera ha approvato l'inversione dell’ordine del giorno dei lavori per passare subito alla discussione generale del disegno di legge sulle intercettazioni. La richiesta, partita dal Pdl, ha ottenuto il favore della Lega nord, mentre il Pd si è dichiarato contrario a nome dell’opposizione. Il programma originario prevedeva prima l’esame di due decreti su energia e privatizzazione di Tirrenia.   I finiani, nel loro primo voto alla Camera dopo l'ufficializzazione della nascita del gruppo Futuro e Libertà, hanno dimostrato subito di essere decisivi: i 33 deputati di FL votano infatti con Pdl e Lega, e la proposta di inversione viene approvata. Ma con soli 22 voti di scarto. L'inversione ha determinato un esodo in massa dei deputati dall’aula. Accompagnato da una battuta del presidente di turno dell’assemblea Maurizio Lupi, nel dare la parola alla presidente della commissione Giustizia Giulia Bongionro: "Parli pure con comodo, tempo ne avremo fino a stasera e prevedo che saremo lei ed io...". Ddl intercettazioni- L'aula della Camera terrà soltanto la discussione generale sul ddl intercettazioni, ma rinvierà la votazione del testo dopo la la pausa estiva dei lavori parlamentari. La decisione è stata presa dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il voto è stato così rimandato a data da destinarsi, probabilmente a settembre o anche oltre. E, dopo ben due anni di scontri, tira e molla, polemiche accese, decine di audizioni tra Camera e Senato, scioperi e manifestazioni, pagine e pagine di emendamenti e sub emendamenti, il ddl intercettazioni, fortemente voluto dal Premier Berlusconi, potrebbe essere accantonato. La maggioranza ha infatti deciso di posticipare la discussione finale, rinunciando al voto sulle questioni pregiudiziali sollevate dall'opposizione, un passaggio che avrebbe riservato più di qualche problema. Le 7 ore di oggi, a Montecitorio, dedicate al commento del provvedimento serviranno, per il momento, semplicemente a incardinare il testo in Aula. Berlusconi: "Il testo del ddl è stato snaturato e non ha più senso" - La decisione sembra, sotto alcuni aspetti, discendere dalle dichiarazioni rese dal Cavaliere, secondo il quale il testo sarebbe stato così tanto "snaturato" da non "avere più senso". "La legge sulle intercettazioni - ha spiegato il Premier - è stata massacrata da tutti gli interventi che ha subito, tanto che sono tentato dal ritirarla". Un provvedimento, quello del ddl intercettazioni, che è stato definito "delicato" ed è stato l'oggetto di un lungo dibattito e braccio di ferro tra i berlusconiani, da un lato, e i finiani e il Colle, dall'altro. Il  provvedimento, quindi, secondo cui occorreranno gravi indizi di reato per intercettare e l'autorizzazione del Tribunale distrettuale del capoluogo riunito in sede collegiale, potrebbe riprendere il suo travagliato percorso in autunno, ma, a detta di molti esponenti della maggioranza, potrà anche tranquillamente finire in soffitta. Il ddl, che sarebbe dovuto tornare al Senato per confermare le modifiche introdotte a Montecitorio e che puntava ad abbreviare gli ascolti (75 giorni, prorogabili di 15 in 15), ha scatenato le critiche del centrosinistra, quelle dei magistrati e quelle dei cronisti, che il 9 luglio scorso avevano anche organizzato uno sciopero di protesta contro il ddl. E, dal centrosinistra, non mancano le voci maliziose secondo cui "molte delle intercettazioni che il Pdl voleva impedire che venissero pubblicate sono già uscite sui giornali" e, di conseguenza, il testo non "possiede più alcuna gran utilità". Il Presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini, ha sottolineato che "Fini aveva proposto di fare una calendarizzazione" sul ddl intercettazioni per le prime due settimane di settembre. Ma, ha aggiunto Franceschini: "Noi abbiamo fatto presente che per decidere sul calendario di settembre occorre un'altra capigruppo che, a questo punto, si farà proprio a settembre". 

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