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Marea nera, parla un tecnico: "L'allarme era disattivato"

Poi aggiunge: "Sono stati i responsabili a chiedere la disattivazione. Non volevano svegliare la gente di notte"
di Tatiana Necchi sabato 24 luglio 2010

2' di lettura

Sembra che il dispositivo di allarme installato sulla piattaforma Deepwater Horizon, affondata lo scorso 20 aprile e ora causa del disastro ambientale nel Golfo del Messico, fosse stato disattivato qualche mese prima. A diffondere la notizia è stato Mike Williams durante un'udienza a New Orleans, il capo degli elettrotecnici impegnati sulla piattaforma. L’uomo rivela poi che il provvedimento era stato preso per evitare che l’allarme si mettesse a suonare in piena notte:  «Disattivato significa che il congegno che capta il segnale è attivo e funziona (...), trasmette le informazioni ad un elaboratore ma questo elaboratore non attiva l’allarme», ha precisato Williams. Alcuni responsabili della piattaforma sfruttata da British Petroleum (Bp) avevano chiesto che l’allarme fosse disattivato poiché «non volevano svegliare la gente alle tre del mattino per un falso allarme», ha confermato il tecnico. Il proprietario della piattaforma, la Transocean, ha contestato la testimonianza di Williams sottolineando che la configurazione dell’allarme era conforme alle pratiche marittime: «Non si è trattato di trascuratezza nel settore della sicurezza, né di una questione di comfort - ha indicato il gruppo in un comunicato - Deepwater Horizon disponeva di centinaia di allarmi individuali capaci di segnalare incendi o fughe di gas: tutti erano stati provati, erano in buone condizione, non in cortocircuito e controllate dal ponte». La sicurezza delle trivellazioni nel Golfo del Messico è da molti anni assai peggiore di quanto sostenuto dalle compagnie petrolifere, con un totale di oltre 517mila barili dal 1964 ad oggi. Come riporta il quotidiano statunitense “The Washington Post”, gli effetti hanno causato la morte di migliaia di animali e sporcato le spiagge fino alle coste della penisola messicana dello Yucatan: si tratta in effetti di una quantità di greggio pari a 2 volte quella versata dalla petroliera Exxon Valdez nel 1989. Nonostante negli ultimi tempi la situazione fosse migliorata, sottolinea il "WPost", ogni anno si registravano versamenti di piccole entità dovuti principalmente ai danni subiti dalle strutture nel corso delle violente perturbazioni che colpiscono la zona. Nonostante tutto, la Bp ha dichiarato che inizierà le trivellazioni al largo della Libia.

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