Oltre alla Grecia "ci sono altri Paesi nel mondo che, in assenza di un aggiustamento precauzionale, corrono un rischio simile". Ovvero di fallire. A fare la Cassandra è niente meno che il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nel corso di un intervento presso la Pontificia accademia delle scienze sociali. Per Draghi, "se le condizioni economiche peggiorano e noi non abbiamo riformato il sistema finanziario, ci potranno essere rischi di una nuova spirale ribassista". Occorre la riforma finanziaria- Draghi invita a non temporeggiare sulle nuove regole della finanza e ad attuare al più presto una riforma. "La ripresa è troppo fragile e il rischio di un ribaltamento è alto - ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia - Ampi disavanzi delle partite correnti sono ancora con noi e flussi di capitale lordo si espanderanno molto negli anni a venire. La possibilità di un ribaltamento è alta, come dimostra la situazione in Grecia. Se le condizioni economiche si deteriorano e noi non abbiamo riformato il sistema finanziario allora, affronteremo il rischio di una nuova spirale ribassista, opzioni per ulteriori alleggerimenti della politica fiscale e monetaria sono limitati e forse nulli. La resilienza del sistema finanziario è quindi cruciale per la sostenibilità della ripresa". Rivedere patto stabilità - "La lezione della crisi è che occorre rivedere il concetto del Patto di stabilità e rafforzare il governo economico dell’Unione. Finora- ha detto il numero uno di via Nazionale - è consistito in un meccanismo di osservazione dei bilanci pubblici. E' necessario, ora, renderlo più incisivo ed estenderlo all’area delle riforme strutturali perchè la mancanza di tali riforme è il motivo alla base della mancata crescita di alcuni paesi". Salvataggio Grecia - Intanto Unione europea e Fmi hanno approvato il piano di salvataggio da 110 miliardi di euro (vedi i dettagli).