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E Veltroni pensa a Pasolini: riaprire il caso

L'ex sindaco di Roma non ha di meglio a cui pensare: oggi si concentra sulla morte dello scrittore
di Albina Perri sabato 27 marzo 2010

2' di lettura

Che bei problemi che ha. Veltroni è un politico di razza. A una settimana dal voto, con l'Italia sottosopra per le accuse e le controaccuse tra destra e sinistra, a che pensa? A tirarsi su le maniche e a contribuire a far bene al Paese? Macché. Pensa alla morte di Pasolini. Per questo ha preso carta e penna e ha scritto al Corriere della Sera. Veltroni chiede per favore di poter riaprire il caso, perché "oggi la scienza può dirci la verità su quel delitto".  Veltroni cita la sentenza con cui il presidente del Tribunale dei Minorenni Carlo Moro condannò Pelosi a quasi 10 anni di reclusione per l’uccisione di Pier Paolo Pasolini, sostenendo da dagli atti emergesse "in modo imponente la prova che quella notte all`Idroscalo il Pelosi non era solo". Le sentenze successive, scrive l’ex sindaco di Roma, hanno confermato la responsabilità del ragazzo ma hanno sostenuto che lui fosse solo, quella notte. "La verità processuale è fissata in quel giudizio della sentenza di secondo grado: 'È estremamente improbabile che Pelosi abbia potuto avere uno o più complicì. 'Estremamente improbabile' non significa 'assolutamente impossibile'. D’altra parte quel ragazzo, uno che sembrava sociologicamente e fisicamente l'incarnazione di un personaggio pasoliniano, aveva fornito una confessione piena che escludeva il concorso di altri. Dunque perché‚ cercare ancora?".  Secondo Veltroni, l’inchiesta "fece acqua da tutte le parti". Oggi "le nuove tecnologie investigative consentono, come è avvenuto per via Poma, di riaprire casi del passato". "Signor Ministro, è questo che voglio chiederle - scrive Veltroni -  Per questo, come per altri fatti della orribile stagione del terrore (come il caso di Valerio Verbano o gli altri che con il sindaco Alemanno abbiamo proposto alla sua attenzione) ora si può, si deve continuare a cercare la verità". Ora "la scienza e le tecnologie possono aiutarci a dire una parola definitiva. E lei, fornendo un impulso all`iniziativa della giustizia potrà assolvere ad una funzione assai rilevante. Conviviamo da anni con un numero di ombre insopportabile. Più ne dissiperemo e meglio sarà per tutti noi, per il nostro meraviglioso Paese. E più ancora della verità giudiziaria credo ci debba oggi interessare la verità storica", conclude Veltroni. Restiamo col fiato sospeso in attesa di una risposta.

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