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Marina Berlusconi sta con papà

"Attacchi indegni, ma lui è un grande"
di Albina Perri sabato 12 settembre 2009

3' di lettura

Marina Berlusconi parla chiaro e tondo. Indegno e vergognoso, così definisce i continui attacchi di qeusti ultimi mesi al padre. Lo fa in un'intervista senza tentennamenti al Corriere della Sera. La primogenita del premier si dice stanca degli attacchi e orgogliosa per come Silvio ha reagito. «Per definire quanto hanno cercato di fare a mio padre in questi mesi mi vengono solo due aggettivi: indegno e vergognoso». Aggettivi che, aggiunge, «non sono affatto sufficienti». «Una cosa positiva però -sottolinea Marina Berlusconi- c'è: tutto questo ha dato ancora di più a me come figlia la misura della grandezza e della qualità umanadi mio padre e dell'enorme distanza fra lui e chi ha cercato di infangarlo». Il premier, spiega la figlia, «ha reagito, è riuscito ad andareavanti, a continuare a governare il Paese ed anche molto bene durante una crisi economica drammatica da cui l'Italia sta uscendo meglio di molti altri». La libertà di stampa a rischio? «Questa, poi... A rischio -risponde Marina Berlusconi- in un Paese in cui il capo del governo è sottoposto per mesi ad un vero e proprio linciaggio? So perfettamente quanto sia preziosa la libertà di stampa, e non solo perchè faccio l'editore. Semmai, la questione è come e per quali scopi questa libertà viene usata». «Qui qualcuno sembra essersi dimenticato che ogni libertà ha unlimite ben preciso, che è il rispetto della libertà altrui. Liberi igiornalisti, ma libero anche Berlusconi. Libero, come tutti di avere una vita privata, e libero di reagire, anche duramente, ad accuse che non sono accuse, ma calunnie infamanti. Mi pare che certa stampa faccia finta di dimenticare che la libertà non è un suo privilegio esclusivo, ma un siritto di tutti. Forse è stato superato il limite». Quanto alle carte provenienti dall'inchiesta di Bari, Marina Berlusconi dice che «quei documenti in base alla legge non erano pubblicabili. E comunque, al loro interno non c'è nulla cheabbia il benchè minimo rilievo penale. Il dramma è che in quest'ariairrespirabile si tende a non fare più distinzioni, a considerare ammissibile quello quello che è e che dovrebbe rimanere inammissibile». «Tutto è partito -prosegue Marina Berlusconi- da un'opposizionedi cui si sono perse le tracce che ha lasciato il suo mestiere, da troppo tempo, nelle mani di alcune testate ben precise e di un gruppetto di magistrati: addio politica, avanti con i dossier, i pettegolezzi, il fango. Certi giornali applicano un'equazione scellerata: libertà uguale dare addosso a Berlusconi, uguale essere costretti a pensarla come loro. E se la stragrande maggioranza degli italiani non è d'accordo vuol dire che sbaglia. Invece no: libertà vuol dire essere liberi di poterla pensare diversamente senza per questo sentirsi dare del cecchino prezzolato». E Feltri? «Non sempre mi trovo d'accordo con lui, ma oltre ad essere un fuoriclasse assoluto nel suo mestiere, è un esempio lampante di giornalismo libero. Siccome, però, oltre che essere libero è anche controcorrente, allora va messo all'indice». Insomma, contro il premier colpi sotto la cintura? «A volte -risponde Marina Berlusconi- più che colpi sotto la cintura mi sono sembrati veri e propri tentativi di pugnalarlo alle spalle. Ma per fortuna mio padre ha i riflessi pronti...».

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