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Rai, basta docufiction e televoto

Santoro: io vado avanti lo stesso
di Francesco Specchia sabato 12 dicembre 2009

2' di lettura

Basta attori che recitano scenette di cronaca giudiziaria. La Rai chiede ai conduttori di evitare i docufiction e i televoto su fatti che riguardano la giustizia nei programmi diapprofondimento informativo: è il senso di una lettera che - aquanto si apprende - il direttore generale della Rai Mauro Masiha inviato a tutti i direttori di reti e testate. La missivaarriva all'indomani dell'ampio dibattito sull'informazione delservizio pubblico che si è svolto ieri in cda. «In ossequio ai principi confermati anche di recente dallaSuprema Corte - ha scritto il dg - in tema di rivisitazionetelevisiva di fatti delittuosi oggetto di indagini o di processoe al fine di garantire il rispetto della disciplina prevista dal'Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazionedi vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive',tenuto, altresì conto dell'orientamento espresso dal consigliodi amministrazione, a tutela dell'interesse dell'azienda, non èconsentita la diffusione in qualunque trasmissione diapprofondimento informativo del palinsesto Rai di cosiddette'docu-fiction' e/o 'docu-dramà o comunque ricostruzioni conattori nonchè 'televotì che abbiano ad oggetto tematicheconnesse a procedimenti giudiziari in corso». Santoro: io faccio giudiziaria- Non ci sono «leggi, sentenze oregolamenti di qualsivoglia autorità che impediscano di farecronaca giudiziaria con l'uso di attori»: è la replica diMichele Santoro alla lettera del direttore generale della Rai. «Mentrte esistono chiare normative che impediscono l'uso deltelevoto o dei sondaggi su vicende giudiziarie - sottolineaSantoro - non ci risulta che vi siano leggi, sentenze oregolamenti di qualsivoglia autorità che impediscano di farecronaca giudiziaria con l'uso di attori. Siamo convinti diquesto - aggiunge l'ideatore e conduttore di Annozero - cosìcome siamo convinti che sia necessario tutelare il diritto dicronaca, la libertà di espressione e la creatività di ognitrasmissione. Riteniamo quindi - è la conclusione di Santoro -che la questione non si possa risolvere emanando una circolare,ma che sia compito del cda della Rai fare una valutazioneapprofondita. Per quanto ci riguarda, pur essendo già pronti asoddisfare con altri mezzi il bisogno di informazione delpubblico, siamo a disposizione per fornire tutti gli elementiutili a prendere la decisione migliore».

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