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A Ostia l’opera “S-Catenata” contro la violenza sulle donne

mercoledì 13 novembre 2024

2' di lettura

Il 25 novembre è stato designato come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. In quell’occasione, a Ostia, verrà allestita l'opera interattiva "S-Catenata", a cura  dell'artista Leonardo Mario Di Giorgio in collaborazione con la  stilista ucraina Iryna Sydorenko , perper l'con l0’’organizzazione di “Spazio Creattivo”. Ieri, 12 novembre, si è tenuta in Senato la conferenza di presentazione su iniziativa della senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino. Con lei c’erano anche l'avvocato Civita di Russo, vicecapo di Gabinetto del presidente della Regione Lazio; la dottoressa Maria Cristina Masi, consigliere di Roma Capitale; l'avvocato Anna Maria Pitzolu, presidente della Fondazione Beato Oznam e vicepresidente della pro-loco Ostia Mare di Roma; la dottoressa Ambra Sansolini, scrittrice e giornalista.
“Ho ritenuto opportuno organizzare questo incontro perché mi sembra molto interessante che sia un uomo a preoccuparsi di trasmettere un’informazione su questi temi e che da lui venga la spinta affinché le donne siano libere, senza catene, come dice il titolo dell’opera stessa, dal vincolo della violenza. È importante che questo evento si tenga a Ostia, un municipio da troppo tempo ritenuto borderline, anche a causa di vari tipi di infiltrazione mafiosa. Quindi è importante promuovere attività sul territorio, per ricordare che la cultura c'è, la prevenzione c'è, la voglia di combattere la violenza c'è e noi siamo dalla parte di chi vuole combatterla e, speriamo un giorno, finalmente debellarla”, ha dichiarato la senatrice, coordinatore nazionale del Dipartimento tutela vittime.


Lo scopo dell’opera è quello di mettere davanti ai passanti, che si troveranno a transitare nei pressi della stazione del treno Roma-Lido, fermata Lido Centro, dalle 10 alle 18 del 25 novembre, la realtà che vivono le donne che subiscono violenza, sottomesse, violentate, abusate e uccise, che tutt’oggi vengono considerate “oggetti” nelle disponibilità degli uomini, che si dichiarano “innamorati” ma ignorano cosa sia l’amore, quello vero, totalizzante, che coinvolge l’animo e la mente e che mai porta al possesso. Dolore, rabbia e tristezza sono i tre sentimenti che l’artista e creativo ha voluto far trasparire dalla sua opera, evidenziando anche che “Esclusivamente un cambiamento culturale, da iniziare nelle scuole, potrà evitare che si continuino a perpetrare stupri, violenze, abusi, femminicidi”. 


Durante la conferenza è stata particolarmente toccante la testimonianza della scrittrice Sansolini, lei stessa con un passato di violenza alle spalle, che però rifiuta di essere etichettata come “vittima” perché, spiega, “mi sembra un'etichetta negativa, che può avere influenze oscure sulle donne. È una maschera che ci viene addossata in un periodo della nostra vita, non è un ruolo”. Nel suo intervento, Sansolini ha voluto incoraggiare a superare la condizione di vittime, a riprendersi la propria libertà, reagendo e tornando alla vita con più consapevolezza. “Da uomo, dopo aver fatto quest'opera, mi vergogno di quanto una donna deve subire”, ha dichiarato l’artista Di Giorgio, particolarmente sensibile al tema.

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