Presentato la Sala Caduti di Nassiriya del Senato della Repubblica il Business Diplomacy Council, in un evento dal titolo, “Business Diplomacy: la diplomazia d’impresa, l’Italia nel mondo”, un incontro strategico che ha messo al centro il concetto di diplomazia economica come leva per rafforzare il posizionamento delle imprese italiane nei mercati esteri. L’iniziativa, fortemente voluta dal Senatore Mario Borghese, ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, diplomatici e imprenditoriali di primo piano, in un momento di riflessione e proposta sul ruolo della diplomazia multilaterale applicata al business.
Ad aprire i lavori, la Senatrice Michaela Biancofiore, Presidente del Gruppo Civici d’Italia, che ha proposto una riflessione di lungo respiro: «Ritengo interessante il concetto di ambasciatore come facilitatore di promozione degli interessi del proprio Paese. La Business Diplomacy è una visione che avevamo già abbracciato ai tempi in cui lavoravamo al fianco del Ministro degli Esteri Franco Frattini, il quale ha ispirato tutti noi». Il Senatore Mario Borghese, promotore dell’iniziativa, ha sintetizzato il senso profondo del convegno: «La diplomazia e il commercio sono due binari che devono correre insieme. Solo integrando questi due ambiti si può creare valore per il Paese».
Tra gli interventi più incisivi, quello dell’On. Filippo Maturi, Presidente del Business Diplomacy Council: «La Business Diplomacy può garantire nel futuro anche un miglioramento geopolitico. E questo è fondamentale non solo per lo sviluppo delle nostre aziende, ma per la stabilità e la crescita dei territori». Sullo sfondo di questo scenario, centrale è stato il ruolo del corpo diplomatico. L’Ambasciatore della Repubblica Argentina, S.E. Marcelo Martín Giusto, ha sottolineato: «Valorizzando l’interazione tra attori pubblici e privati, tra mondo imprenditoriale e rappresentanze diplomatiche, possiamo dare vita a una nuova sinergia, capace di rafforzare il dialogo economico e i rapporti bilaterali».
L’Ambasciatore del Regno del Marocco, S.E. Youssef Balla, ha evidenziato il potenziale della diplomazia economica anche come strumento politico: «La Business Diplomacy è in grado di fornire soluzioni concrete alle tensioni geopolitiche tra Stati». Un contributo di visione è arrivato anche dall’Ambasciatore della Repubblica del Senegal, S.E. Ngor Ndiaye: «Sono onorato di essere stato parte di questo consesso. Sono convinto che questa iniziativa sarà fondamentale per noi, per l’Italia stessa e per l’Africa in generale».
Non meno significativo l’intervento dell’Ambasciatore dell’Uzbekistan, S.E. Abat Fayzullaev, che ha dichiarato: «La diplomazia d’impresa rappresenta un ponte moderno tra le economie, lo dimostrano i rapporti bilaterali tra i nostri Paesi, cresciuti enormemente negli ultimi 6 mesi. Costruire rapporti diretti tra aziende e istituzioni è oggi più che mai una chiave per l’innovazione e la cooperazione internazionale». L’Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti, S.E. Abdulla Ali Ateeq Obaid Alsbousi, ha sottolineato la forza delle relazioni economiche quando basate sulla fiducia: «Attraverso la connessione tra diplomazia e impresa si possono intessere partnership economiche fondate sulla fiducia reciproca e sulla visione condivisa dello sviluppo strategico tra i nostri Paesi».
A rappresentare la voce femminile nella dimensione imprenditoriale e diplomatica, l’On. Souad Sbai, Vicepresidente del BDC: «Il Business Diplomacy Council rappresenta oggi un attore fondamentale e strategico nel panorama internazionale. Siamo un punto di riferimento per chi vuole internazionalizzarsi in modo strutturato». Il Vicepresidente del BDC e Direttore esecutivo dell’Istituto Friedman, Alessandro Bertoldi, ha ricordato le origini del progetto: «Abbiamo intuito che mancava una piattaforma come questa, uno spazio dove mettere in relazione diretta e proficua imprese e diplomazia. Per questo ci siamo mossi in questa direzione, per assistere le aziende con il supporto delle istituzioni». Bertoldi ha ricordato gli importanti scambi tra l’Italia e i Paesi rappresentati al convegno.
Sul fronte del sostegno concreto alle aziende italiane, Francesca Alicata, responsabile relazioni esterne di SIMEST, ha evidenziato: «Nel biennio 2023-2024 abbiamo sostenuto oltre 7mila imprese. Possiamo operare con tutte le aziende italiane, piccole, medie e grandi. E la domanda continua a crescere». Ezio Stellato, docente di diritto fiscale dell’Istituto Friedman, ha offerto una riflessione storica: «Guardando alla nostra storia possiamo scrivere il futuro nel migliore dei modi in questo campo. Ed è questa la grande responsabilità che tutti noi dobbiamo avere con il Business Diplomacy Council».
Silvia Nicolis, presidente di Museimpresa, ha voluto sottolineare il valore umano della diplomazia: «La diplomazia è relazione. E le relazioni sono emozioni: senza empatia non c’è dialogo, nemmeno in economia». Per l’associazione di categoria Casartigiani e per Wizard Capital Group è intervenuto Marco Sartori, il quale ha detto: «Siamo pronti a fare sistema, a portare l’Italia nel mondo, ma sopratutto a portare il mondo alle nostre imprese. Questa la possiamo anche definire diplomazia operativa».
L’avvocato Geronimo Cardia, esperto in internazionalizzazione: «Con gli scambi commerciali c’è la pace e stiamo meglio tutti. Non è un caso se proprio qui in Europa, tra il ’58 e il ’59, nacquero la CEE e l’Euratom: furono strumenti per mettersi d’accordo e prosperare insieme senza più conflitti». Il contributo accademico e territoriale è arrivato da Dario Peirone, Presidente di Ceipiemonte: «Questa è un’iniziativa dal grande valore strategico. Noi di Ceipiemonte operiamo con le stesse premesse, cercando di creare le migliori condizioni perché università, istituzioni e imprese possano incontrarsi. Dunque, qui mi sento davvero a casa». Il BDC organizzerà nel biennio 2025-2026 almeno 5 missioni commerciali e istituzionali per le aziende interessate in: Argentina, Emirati Arabi Uniti, Uzbekistan, Senegal e Marocco.