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Partono i licenziamenti all'ippodromo di Roma Capannelle

Il tempio del galoppo italiano rischia la chiusura. L'appello al governo del mondo dell'ippica
lunedì 3 novembre 2025

2' di lettura

L’ippodromo di Roma Capannelle, impianto di proprietà di Roma Capitale, rischia la chiusura. Hippogroup, società che gestisce da quasi 60 anni la struttura e che è da tempo impegnata in un braccio di ferro con il Comune di Roma per i costi esorbitanti della concessione, ha infatti avviato la procedura di licenziamento collettivo per i dipendenti. Non c’è più la sostenibilità economica per continuare l’attività. Si tratta di “uno dei momenti più drammatici della storia recente dell’Ippica italiana- scrive in una nota Nuovo Galoppo Italia, l'associazione che riunisce proprietari, allenatori, fantini e operatori del galoppo - La chiusura del principale impianto del galoppo nazionale, sede del Derby d’Italia e simbolo della tradizione sportiva del Paese, rappresenta il fallimento di un intero modello di gestione. Tra il 2024 e il 2025 il numero delle giornate di corse al galoppo è stato ridotto di 20 unità, pari a circa 130 corse in meno.

Un taglio che ha inciso direttamente sull’attività agonistica e sull’intero indotto. La media dei partenti, aggiornata al 1° novembre 2025, si attesta a 8,2 cavalli per corsa, confermando un progressivo impoverimento tecnico e una perdita di competitività del sistema. A rendere il quadro ancora più grave, si aggiunge il taglio di oltre 900.000 euro della convenzione ministeriale destinata all’Ippodromo di Roma Capannelle per l’anno 2025. Inoltre, la quota capitale degli investimenti è stata interamente assorbita dal Comune di Roma, che tuttavia non ha realizzato alcun intervento strutturale sull’impianto. Dopo il danno, anche la beffa: risorse stanziate e mai impiegate, mentre l’ippodromo più importante d’Italia rischia la chiusura definitiva”. “Ogni giornata soppressa si traduce in meno lavoro per migliaia di persone che vivono di ippica: allenatori, fantini, artieri, maniscalchi, veterinari, trasportatori, fornitori, addetti ai servizi e operatori di pista. Una filiera che non può sopportare ulteriori tagli senza rischiare il collasso definitivo” spiega ancora.

Nuovo Galoppo Italia, infine, “esprime solidarietà a tutti gli operatori e a tutto il personale dell’Hippogroup Roma Capannelle, coinvolti in una vicenda che tocca il cuore del galoppo italiano. Si chiede al Governo un intervento immediato per sospendere ogni procedura di riduzione del personale e aprire un tavolo di confronto serio e operativo. L’Ippica italiana non può morire di burocrazia. Roma Capannelle è un simbolo nazionale: la sua crisi è la crisi di tutto il sistema”.

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