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Valditara inchioda la Cgil: "Hanno la memoria corta, in 3 anni due contratti"

giovedì 6 novembre 2025

Giuseppe Valditara

3' di lettura

"Cgil è da sola" nell'opposizione al nuovo contratto Scuola. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, a margine della presentazione della Giornata nazionale degli Abiti Storici, al Museo delle Civiltà di Roma. "Hanno firmato gli altri sindacati - ha aggiunto -, quindi è stato un grande successo. Soprattutto perché non credo ci sia stato mai nessun governo a firmare ben due contratti e sia nelle condizioni di firmarne addirittura tre. In pochi anni tre contratti ravvicinati che danno un aumento medio di 416 euro al mese. Non riesco a trovarlo nella storia della Scuola italiana di questi ultimi decenni". "Oggi - ha proseguito Valditara - chi critica e si lamenta non ha forse fatto il dovuto quando per dieci anni sono rimasti bloccati i contratti della Scuola italiana. Sono stati sbloccati nel 2018 solo a causa di una sentenza determinante della Corte Costituzionale con aumenti inferiori a quelli di oggi. Non dobbiamo dimenticare che all'aumento contrattuale dobbiamo accompagnare la riduzione del cuneo fiscale, che per la maggior parte dei docenti cuba qualcosa come 850 euro netti all'anno. è una cifra che inizia ad essere significativa. Non dobbiamo dimenticaci il taglio dell'aliquota dal 35 al 33%, quindi tutto questo va considerato anche per il recupero dell'aumento del costo della vita. Non dobbiamo dimenticarci dell'iniziativa che ho voluto e che da gennaio sarà applicata per tutto il personale della Scuola, la prima volta che si fa in Italia con riguardo al personale della Scuola: l'assicurazione sanitaria, con rimborsi fino a 2/3 mila euro di prestazione sanitaria".

E ancora, il ministro parla di "un grande successo". "Non credo - ha sottolineato il ministro - che ci sia mai stato un governo che ha firmato ben due contratti e sia nelle condizioni per firmarne addirittura tre. Si tratta di tre contratti ravvicinati in pochi anni, che danno un aumento medio di 416 euro al mese". "Non lo riesco a trovare nella storia della scuola italiana di questi ultimi decenni", ha ribadito Valditara. Il ministro ha poi aggiunto che "chi oggi critica e si lamenta non ha forse fatto il dovuto quando per dieci anni i contratti della scuola sono rimasti bloccati, sbloccati nel 2018 solo a causa di una sentenza decisiva della Corte Costituzionale, tra l'altro con aumenti molto inferiori rispetto a quelli di oggi". "Poi non dobbiamo mai dimenticarci- ha aggiunto ancora il ministro - che all'aumento contrattuale dobbiamo accompagnare la riduzione del cuneo fiscale, che per la maggior parte dei docenti cuba qualcosa come 850 euro netti all'anno. Una cifra che comincia a essere significativa". "Come non bisogna dimenticare il taglio dell'aliquota da 35% a 33% e quell'iniziativa che ho fortemente voluto e che da gennaio sarà applicata per tutto il personale della scuola, cioè l'assicurazione sanitaria. La prima volta che si fa in Italia una assicurazione sanitaria con riguardo tra l'altro proprio al personale della scuola, con rimborsi fino a 2-3 mila euro di prestazioni sanitarie". 

Da qui la frecciata alla Cgil: "Ha la memoria corta. Si dimentica che: 1. l'ultimo contratto parte economica prima del blocco decennale fu firmato dal governo Berlusconi nel gennaio 2009; 2. il blocco successivo doveva essere temporaneo essendo una risposta alla drammatica crisi mondiale conseguente al fallimento di Lehman Brothers; 3. Il blocco venne tuttavia prorogato durante i governi Monti, Letta, Renzi, a crisi internazionale superata. 4. Fu giudicato ormai illegittimo grazie ad una sentenza della Corte costituzionale del 2015, che se riconobbe le ragioni iniziali del blocco, ritenne non più sussistente alcuna motivazione per la sua continua proroga; 5. nonostante questa sentenza si dovette aspettare solo il 19 aprile 2018, a governo Gentiloni ormai scaduto, per la sottoscrizione di un nuovo contratto; 6. dal 2020 al 2022, con i governi Conte 2 e Draghi, non fu siglato alcun contratto. 7. Il governo Meloni in 3 anni ha firmato due contratti e potrebbe firmarne a breve un terzo. Questi sono i fatti, il resto è propaganda".

E a esultare per il successo ottenuto anche Marco Lacarra, deputato del Pd: "La firma del nuovo contratto della scuola rappresenta un passo importante per migliaia di lavoratrici e lavoratori del comparto". "Fino a quando Landini vorrà continuare a proclamare scioperi inutili e non inizierà piuttosto a trattare seriamente e costruttivamente nell'interesse dei lavoratori?", ha cosi concluso Valditara.

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