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Natale, Conflavoro: boom di viaggi ma consumi in calo (-8%), tredicesima assorbita da carovita

lunedì 22 dicembre 2025

2' di lettura

Il Centro Studi Conflavoro presenta l’analisi sui consumi degli italiani in vista del Natale 2025. La spesa complessiva scende da 20 a 18,4 miliardi di euro (-8%), mentre il budget familiare mensile passa da 2.300 a 1.980 euro (-13,9%). In calo anche il valore dei regali, che si attesta a 204 euro pro capite (-2,8%).

A incidere è il peso crescente delle spese fisse: casa (33%), beni alimentari ed essenziali (27%), energia e utenze (15%), trasporti e assicurazioni (9%). Una dinamica che porta molte famiglie a destinare la tredicesima principalmente alla copertura dei costi ricorrenti, riducendo la disponibilità per i consumi discrezionali.

Sul fronte alimentare, secondo il Centro Studi diretto da Sandro Susini, la tradizione resta solida: per pranzi e cene gli italiani spenderanno 2,4 miliardi di euro, con una media di 152 euro a famiglia. Il rinnovo degli addobbi natalizi coinvolge il 37% delle famiglie, con una spesa media di 260 euro.

Importante la componente turistica: tra Natale e l’Epifania si muoveranno 18,5 milioni di italiani, di cui 10 milioni per una vera e propria vacanza. La spesa media per i viaggi sale a 410 euro (+18,3% sul 2024), con 370 euro di media per le mete italiane e 950 euro per quelle estere. La top 10 nazionale delle destinazioni vede in testa Napoli, seguita da Milano, Roma, Catania, Palermo, Torino, Bari, Verona, Venezia e Bologna. All’estero prevalgono Spagna, Francia e Gran Bretagna.

Lo shopping conferma il peso crescente del digitale: il 62% degli italiani utilizza un approccio ibrido tra negozi online e tradizionali, mentre il 65% acquista durante il Black Friday, anticipando i regali. Le categorie preferite restano abbigliamento (25%), bellezza (20%), giocattoli (18%), libri (15%) ed enogastronomia (10%).

Di particolare rilievo il risvolto solidale del Natale 2025: il 28% degli italiani parteciperà ad attività benefiche e il 15% effettuerà almeno una donazione. Nelle fasce 45–74 anni si registrano i livelli più alti di partecipazione (14–17%), mentre tra i giovani prevalgono forme non monetarie di supporto. Le motivazioni principali della donazione sono il valore etico (37%), la volontà di ridurre sprechi e consumismo (31%) e l’impatto concreto del gesto (15%).

“Il Natale 2025 racconta un’Italia che non rinuncia alle proprie tradizioni, ma il carovita assorbe la tredicesima e frena i consumi tradizionali”, afferma Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro. “Per questo è indispensabile rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie, sostenendo sempre più le imprese nelle assunzioni e mettendole in grado di migliorare le retribuzioni. Bene la spesa crescente del turismo, ma sul commercio servono nuove misure. Gli acquisti online aumentano e non devono penalizzare i negozi di prossimità e le piccole imprese. Servono strumenti concreti e accessibili per accompagnare il nostro tessuto produttivo nel salto digitale, senza che disperda la sua identità. Le PMI hanno tutte le potenzialità per crescere e competere: è il momento di metterle nelle condizioni di farlo”.

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