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Renzi indagato? Sallusti: c'è chi dice che sia un messaggio a Mario Draghi. La magistratura è un'emergenza

mercoledì 14 luglio 2021

2' di lettura

«Sto seriamente pensando se firmare il referendum sulla giustizia», aveva detto poche ore fa Matteo Renzi. La risposta della magistratura non si è fatta attendere: avviso di garanzia per lui e per il manager dello spettacolo Lucio Presta con il quale l'ex premier aveva prodotto per Discovery il documentario "Firenze secondo me", quattro puntate andate in onda nel 2018 su tv Nove peraltro senza grande riscontro di pubblico. L'accusa è di finanziamento illecito ai partiti, la solita che i magistrati contestano ai politici quando, pur frugando nelle loro vite, non trovano nulla di serio. 

Non per fare il garantista a oltranza ma la scena di questo avviso di garanzia sembra uscita dalle pagine del libro "Il Sistema" nel quale Luca Palamara ricostruisce le scorribande della magistratura nella vita politica. C'è il politico ingombrante da punire (di solito, come in questo caso, nemico del Pd), c'è il pm con smania di protagonismo, ci sono i giornali amici che preparano il terreno e ci inzupperanno il biscotto. 

Tutto da copione, compreso il fatto che Matteo Renzi stia in questi mesi facendo impazzire la sinistra e ammicchi sia con Salvini che con Berlusconi per bloccare il decreto Zan e per far passare la riforma della giustizia. I più raffinati, e informati delle segrete cose sostengono che questo avviso di garanzia sia anche un segnale a Mario Draghi che pochi giorni fa aveva indicato, all'insaputa dei partiti, Marinella Soldi come futuro presidente Rai. La signora all'epoca dei fatti finiti sotto inchiesta era infatti amministratore delegato di Discovery, la compagnia di produzione che aveva sottoscritto con Renzi il contratto in questione e che secondo i magistrati era sproporzionato rispetto alle qualità artistiche dell'ex premier. 

Insomma parliamo del nulla o giù di lì. Ma è un nulla rumoroso e pericoloso, l'ennesimo tentativo di interferire nel corso della politica e dei governi. Qui non basta una riforma, il cancro di una magistratura incosciente è una emergenza nazionale che necessita un intervento non più rinviabile.

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Albino Ruberti, Senaldi: "Qui si prova la nobiltà dei magistrati"

Il Ruberti gate? Scene imbarazzanti. Il video rubato in cui il capo di gabinetto del sindaco di Roma Albino Ruberti, dopo una cena, minaccia di morte un commensale che era con lui ha portato alle dimissioni dello stesso braccio operativo del sindaco Gualtieri e al ritiro della candidatura alle politiche di Francesco De Angelis, che era con lui quella sera. Se ci saranno inchieste stabiliranno le colpe, pare che ci sia di mezzo una storia di assicurazioni del Comune di Roma e scambio di favori. 

Questa, in ogni caso, è una bellissima cartolina del Pd romano. Nella Capitale si diceva: "Non solo Cesare deve essere immacolato, anche sua moglie". In questo caso la moglie è Ruberti e Cesare è il sindaco Gualtieri, che rischia di perdere credibilità. Due cose: non è che con le dimissioni di Ruberti può tornare tutto come prima, perché c'è un pentolone da scoperchiare. Seconda cosa: qui si prova la nobiltà della magistratura. Sarebbe bello che l'ex capo di gabinetto venisse trattato dai magistrati, e da certa stampa, così come vengono solitamente trattati i politici di centrodestra. Il video-commento del direttore di Libero Pietro Senaldi.