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Magistrati in sciopero, un comunicato spaventoso: le parole eversive delle toghe

Iuri Maria Prado
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Il comunicato con cui l'Anm (Associazione nazionale magistrati) accusa il governo e il parlamento di aver scritto una legge «per intimidire i magistrati», cioè pressappoco di aver confezionato una comminazione mafiosa, snocciola le ragioni per cui la riforma della giustizia sarà dannosa per i cittadini e illustra quelle per cui sarebbe necessaria una riforma diversa: ancora una volta, e naturalmente, nell'interesse di cittadini. Il quale, par di capire, è meritevole di protezione a patto che coincida con quello della magistratura, e può essere invece accantonato se per caso se ne discosta.

 

 

 

Con questo comunicato, pubblicato da importanti quotidiani e scritto in un italiano imperdonabile anche alle elementari, l’Anm imputa al legislatore di aver messo in campo «una riforma sbagliata» e perfino anticostituzionale. Che, per carità, può anche essere: ma fino a prova contraria non è un’associazione di magistrati a deciderlo: e il potere che fa le leggi è pur sempre quello votato dai cittadini, mentre i magistrati non li elegge nessuno (cioè si eleggono tra di loro, nella trasparenza del sistema che abbiamo avuto modo di conoscere).

 

 

 

Scrive l’Anm che i cittadini non meritano una riforma “contro” la magistratura. Ma ciò che meritano i cittadini dovrebbero dirlo i cittadini e quelli che bene o male li rappresentano (che non sono i magistrati): e chissà che non pensino di meritare una magistratura diversa da quella che scrive questi comunicati.

 

 

 

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