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Dossieraggio e corsa al Colle, lo strano legame tra i casi Palamara e Berlusconi

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La liaison tra certa magistratura e certi giornali rischia di aggiungere un nuovo capitolo al caso dossieraggi. Questa volta i fari sono puntati su alcuni articoli pubblicati dal Domani, quotidiano di Carlo De Benedetti, su Silvio Berlusconi. E, guarda caso, proprio nel periodo in cui il nome del Cav era fra i papabili candidati del centrodestra alla presidenza della Repubblica. Il 20 gennaio di due anni fa il Domani titolava "Berlusconi e i soldi alla donna misteriosa, i sospetti dell’antiriciclaggio". Due giorni dopo Silvio annunciava la sua rinuncia a correre per il Quirinale. Un caso, ma il tutto contribuì a scatenare ulteriore fango e veleni contro l'ex Presidente del Consiglio.

Come riporta Il Tempo, fra le 58 Sos (segnalazioni di operazioni sospette) trasmesse da Striano ai giornalisti amici, ce ne sarebbe una relativa proprio al leader di Forza Italia fra il 24 e 29 gennaio. In particolare, si poneva l'accento su una serie di bonifici da 70 mila euro che Berlusconi avrebbe dato a Julinda Llumpo, una ragazza albanese che gestisce una società di affittacamere a Roma, e di un bonifico da 1.1 milioni in Svizzera. Che l'articolo del Domani fosse parte di un piano per screditare la candidatura del Cavaliere ne è convinto lo stato maggiore di Forza Italia: "Siamo al killeraggio politico su commissione" ha detto Licia Ronzulli. Dello stesso tono il commento di Maurizio Gasparri: "Persecuzione giudiziaria e mediatica che mina le fondamenta della nostra Costituzione".

 

 

Su questo e i rapporti di Striano con i giornalisti sta indagando la Procura di Perugia, che rischia però di vedersi esplodere un nuovo caso all'interno. I dossier sul Cavaliere risalirebbero allo stesso periodo in cui sul sito Umbria24 comparve un articolo relativo agli equilibri interni della Procura. Da lì cominciò la trafila che portò alla cacciata di Luca Palamara dalla magistratura, grazie all'indagine di Gemma Milani, uno dei magistrati perugini più importanti. Sarà un caso, ma l'articolo incriminato sarebbe stato scritto proprio del compagno della Milani. Come rivelerebbero alcune chat in mano agli inquirenti, i fascicoli di Palamara sarebbero stati sbirciati a lungo da Raffaele Guadagno, cancelliere del tribunale umbro che ha patteggiato un anno e due mesi per una serie di accessi abusivi all'Ufficio esecuzione.

Come riporta Il Giornale, fra i messaggi del cancelliere, molto amico della Milani, si farebbe anche riferimento a un "disegno supremo" per portarla a guidare una fra le Procure di "Spoleto, Fermo, Pistoia". Degli spifferi sempre più potenti che potrebbero indurre il ministro della Giustizia Carlo Nordio a inviare i suoi ispettori a Perugia.

 

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