"Le 128 pagine di cui consta la 'Relazione sull'attività normativa' del 23 giugno, numero 33, relativa alle disposizioni urgenti in materia di sicurezza, sono un autentico spreco di intelligenza": il costituzionalista Sabino Cassese lo ha detto in un'intervista al Tempo a proposito del parere espresso dall'Ufficio del Massimario della Cassazione, che ha bocciato il decreto sicurezza rilevando criticità di "metodo" e di "merito".
"Ci si sono dedicate sei componenti dei circa 80 dell’Ufficio del Massimario, facendo un esame analitico di un provvedimento normativo, nonostante che l'Ufficio del Massimario non sia né l'ufficio studi del Parlamento, né l'ufficio studi della Corte costituzionale - ha sottolineato l'esperto -. Il Massimario ha valutato un provvedimento normativo che è passato attraverso l'esame del Parlamento ed è stato oggetto di ampi Dossier preparati dagli eccellenti Servizi studi dei due rami del Parlamento. Non è sottoposto in questo momento a un esame di costituzionalità della Corte costituzionale che, però, a sua volta, ha un eccellente Servizio studi. C'è da chiedersi quindi perché validissimi giuristi destinino tempo e intelligenza alla raccolta di tutte le possibili critiche di una legge, svolgendo un compito già affrontato a monte e che potrebbe essere eventualmente affrontato a valle dalla Corte costituzionale".
Cassese si è chiesto anche "quale sia il carico di lavoro del Massimario e se tante preziose energie sarebbero state meglio usate per accelerare quei processi che in Italia ritardano per anni e danno luogo a un arretrato di milioni di cause". Sulle opposizioni, che subito hanno parlato di "flop" del governo, il costituzionalista ha detto: "Mi riesce difficile giudicare la posizione delle opposizioni, sia perché si tratta di tante e così contraddittorie voci, sia perché temo che nessuno dei suoi membri abbia avuto tempo per leggere le 128 pagine della Relazione".