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4 di Sera, Di Pietro fa impazzire sinistra e manettari: "Le mele marce"

giovedì 24 luglio 2025

2' di lettura

"Serve per dividere i ruoli e i compiti, a ognuno il suo": l'ex magistrato Antonio Di Pietro, intervistato da 4 di Sera su Rete 4, ha commentato così la riforma della giustizia dopo che in Senato è passata la divisione delle carriere tra magistrati. Un giudizio positivo, dunque, che mette a tacere le dure critiche sollevate dalle opposizioni nei giorni scorsi. 

Parlando della magistratura in generale, invece, Di Pietro ha detto: "Anche tra i magistrati ci sono delle mele marce. Le mele marce separiamole, però non buttiamo via il bambino con l'acqua sporca". Quando l'inviata gli ha ricordato che dopo Sala a Milano, è indagato anche l'ex sindaco dem di Pesaro Matteo Ricci, che quest'anno corre per le elezioni nelle Marche, e che qualcuno parla di giustizia a orologeria, lui ha risposto: "Io voglio dire ai politici: quando si tratta dell'avversario si devono dimettere, quando si tratta del compagno di partito allora c'è giustizia a orologeria. Non c'è né in un caso né nell'altro, ci possono essere e ci sono magistrati che sbagliano e che vedono lucciole per lanterne ma ci deve essere un altro magistrato che controlla quello che hanno fatto. E aggiungo di più: se c'è un magistrato che per eccesso di zelo o per superficialità sbaglia grossolanamente è anche giusto che venga disciplinarmente valutato".

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Il sindaco di Milano, nel suo intervento in Consiglio comunale dopo aver appreso di essere indagato in una maxi inchiesta sull'urbanistica, ha dichiarato di avere le mani pulite invocando la famosa inchiesta portata avanti proprio da Di Pietro negli anni '90. "Avere le mani pulite è un dovere, non è che c'è da mettersi il fiore all'occhiello perché si hanno le mani pulite - ha commentato l'ex magistrato -. La "Mani Pulite" degli anni '90 era un'inchiesta che ha scoperto tante tangenti, cioè un fenomeno di corruzione dove c'erano valigiate di soldi e di conti correnti all'estero. In questa di oggi potrebbe anche esserci qualche borsa piena di soldi ma è soprattutto la critica e la criminalizzazione di un modello di sviluppo, il modello di sviluppo di una grande metropoli, tra le prime 10-15 al mondo".   

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