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Referendum sulla giustizia, "io voto sì": altro colpo mortale alla Schlein

lunedì 3 novembre 2025

2' di lettura

Sulla riforma della giustizia e relativo referendum c'è subbuglio nel campo delle opposizioni. E se Elly Schlein e il Pd sembrano ufficialmente aver sposato la battaglia dell'Anm contro il governo Meloni (con conseguenze interne pesantissime), tra i cosiddetti cespugli del centrosinistra non mancano le voci fuori dal coro.

Una di queste è quella di Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa. "Quella della separazione delle carriere non è la riforma di Nordio né, con tutto il rispetto, quella di Berlusconi. È una riforma liberale, radicale e pannelliana, certo non perfetta ma utile per avere un giudice veramente terzo".

Certo, attacca Della Vedova a onor di firma, "una maggioranza sbagliata, manettara e non garantista, che non fa che inasprire le pene e inventare nuovi reati mentre si disinteressa delle carceri". Tuttavia quella stessa maggioranza di centrodestra "ha fatto una riforma giusta, e al referendum per me è naturale votare sì".

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Intervistato dal Giornale, il deputato ex radicale (con un passato in Futuro e Libertà accanto a Gianfranco Fini) prosegue: "Penso che gli europeisti liberali e riformatori debbano unirsi e costruire le condizioni per partecipare a un'alleanza che possa battere Meloni nelle urne, che altrimenti prenderebbe il Quirinale e farebbe quello che aveva promesso di fare e per fortuna non ha fatto nel suo primo mandato, in un certo senso come negli Usa per Trump. In questo mi ritrovo nella proposta di Renzi della casa Riformista e non in quella di Calenda di un terzo polo autonomo ed equidistante".

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In questo senso, però, le divisioni sulla giustizia potrebbero pesare non poco, anche sulla leadership di Elly Schlein. "L'opposizione del centrosinistra a questa riforma è tutta politica e non di merito - sottolinea Della Vedova -, ma io credo che un'alleanza che voglia essere vincente non possa chiudersi a riccio sulle posizioni della magistratura organizzata".

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