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Francesca Mariano, testa di capretto sulla tomba del padre del Gip di Lecce

martedì 4 novembre 2025

3' di lettura

Nuova intimidazione ai danni del gip di Lecce Francesca Mariano, sotto scorta dal settembre 2023 dopo una lunga serie di minacce. Nella mattinata di lunedì 3 novembre, ignoti hanno lasciato una testa di capretto sulla tomba del padre della toga, nel cimitero di Galatina, suo paese d'origine. Accanto ai resti dell'animale sono stati trovati un biglietto scritto a mano con un messaggio di morte e un coltello.

La scoperta è stata fatta dalla stessa giudice, recatasi sul posto per una visita privata. Insospettita dal forte odore, si è avvicinata alla lapide e ha notato la macabra scena. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Galatina che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini. La testa dell'animale, l'arma bianca e il biglietto sono stati sequestrati. Un episodio analogo si era già verificato nel febbraio 2023, quando sotto l'abitazione della toga, a Lecce, era stata rinvenuta un'altra testa di capretto infilzata con un coltello da macellaio e accompagnata da un messaggio intimidatorio. In quel caso, il presunto autore era stato identificato in Pancrazio Carrino, 43 anni, coinvolto nell'inchiesta antimafia The Wolf che aveva portato allo smantellamento del clan Lamendola-Catanna. Le forze dell'ordine sono al lavoro per risalire agli autori dell'ultimo episodio.

Nel frattempo dal centrodestra sono arrivati messaggi di solidarietà al giudice. "Esprimo la mia più profonda vicinanza al gip del Tribunale di Lecce, Francesca Mariano, vittima di un ennesimo atto vile e intimidatorio - scrive in una nota la senatrice Cinzia Pellegrino, coordinatore del dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d'Italia -. Quanto accaduto ieri rappresenta un gesto inaccettabile e disumano. La dottoressa Mariano, già sotto scorta, è colpevole solo di aver svolto con coraggio, rigore e senso dello Stato il proprio dovere nella lotta alla criminalità organizzata. A lei va l’abbraccio sincero delle istituzioni e di tutti i cittadini onesti che credono nella giustizia. Confido che lo Stato continuerà a far sentire la sua presenza, ferma e intransigente, a fianco di chi ogni giorno, come la magistratura e le forze dell’ordine, difende la legalità spesso a costo della propria sicurezza personale. Atti così vigliacchi non piegheranno chi ha scelto di servire il Paese con lealtà e coraggio: la forza della legge e delle istituzioni sarà sempre più forte di ogni minaccia mafiosa".

"Esprimo la mia piena solidarietà e la più profonda vicinanza alla giudice Francesca Mariano, vittima di una nuova, vile intimidazione che colpisce non solo una magistrata coraggiosa, ma l'intera comunità salentina - conferma anche Claudio Stefanazzi, deputato leccese del Partito Democratico -. Da lungo tempo denuncio con forza il clima di grande paura che si respira nel nostro territorio. E questo macabro episodio non è che l'ennesimo sintomo di una malattia dilagante che lo Stato deve immediatamente impegnarsi a fermare. Parliamo di un gesto orrendo, che offende la memoria degli affetti più cari di chi ogni giorno, come la gip Mariano, serve le istituzioni con rigore e dedizione. Il Salento non si piega. E chi prova a usare la violenza per intimidire, troverà sempre una comunità più forte, unita e determinata a difendere la giustizia". 

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