Autunno caldo

Giannino cala il suo asso: "Montezemolo è con noi". E lancia l'idea primarie

Giulio Bucchi

Era nell'aria, ma ora è lo stesso Oscar Giannino a svelare il nome grosso del suo futuro partito-movimento. Ad autunno, quando il progetto liberista del giornalista-economista leverà finalmente gli ormeggi, a guidare la ciurma potrebbe esserci Luca Cordero di Montezemolo. Nel manifesto-appello pubblicato su sei quotidiani, Giannino chiariva le linee guida della sua politica: "Basta coi partiti carismatici, meno tasse a chi produce, meno debito pubblico da realizzare con le cessioni del patrimonio pubblico, tagli consistenti alla spesa pubblica, premi al merito anche ai dipendenti pubblici". Un appello che Giannino non vuol definire "liberale" perché storicamente quella tradizione in Italia "non è mai riuscita a parlare ai milioni di italiani che sono esclusi dai grandi patrimoni o dalle prospettive di partecipare a un reddito aggiuntivo". Però ha registrato l'entusiasmo di molti papaveri di Confindustria, a cominciare dall'ex presidente e attuale leader Ferrari, per usare le parole del vulcanico Oscar "l'adesione di tutta la prima fila di Italia futura", vale a dire la Fondazione di Montezemolo. "Certo, condividiamo molte idee", ha aggiunto Giannino, che sulla possibile leadership dell'industriale che tanto piace a Casini ammicca: "Non escludo nulla. Un domani che questa cosa dovesse partire, si vedrà. Chissà, magari ci sarà un meccanismo di primarie. Ma al momento è l'ultimo dei miei pensieri". Per essere un non partito, pare già ben strutturato.