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Concordia, il pm: "Schettino non si è neanche bagnato le scarpe"

Nicoletta Orlandi Posti
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Francesco Schettino ha abbandonato la Concordia "senza neanche bagnarsi le scarpe". Al teatro Moderno di Grosseto, dove sono in corso gli ultimi atti del processo sul naufragio della nave, il pubblico ministero ha contestato al comandante di non fatto quanto in suo potere per aiutare passeggeri e personale, ma di aver pensato solo a salvarsi. "Lui aveva abbandonato la nave - ha sottolineato il pubblico ministero Alessandro Leopizzi - mentre c'era chi aveva l'acqua alla cintola. I suoi compagni di lancia hanno raccontato di aver soccorso diverse persone in mare. Schettino, dice di aver preso le persone una a una, ma non è mai risalito sulla scialuppa, sullo scoglio è arrivato pulito, con i vestiti asciutti e il cellulare in tasca. Un film d'avventura, una sceneggiata". Autismo gestionale - "Se ne stava sullo scoglio, al buio - ha sottolineato il pm - raccontando al comandante De Falco della Capitaneria di Livorno cose non vere. Senza sapere che dall'altra parte della nave c'erano decine di imbarcazioni di soccorso, senza sapere che i vigili del fuoco erano già saliti sulla nave, mentre lui non voleva andarci, nonostante gli sia stato ordinato diverse volte. Intorno succedeva il finimondo, ma lui non sapeva niente. Era nella posizione più defilata possibile - ha evidenziato il Pm -, latitava sullo scoglio. Bell'esempio di coordinamento!". Leopizzi ha chiuso il suo intervento accusatorio evidenziando le dichiarazioni di Schettino nelle ore successive. In una intervista rilasciata nelle prime del mattino il comandante afferma di essere stato tra gli ultimi ad abbandonare la nave. "Alla Municipale - ha rimarcato il Pm - aveva detto che sulle mappe gli scoglio non c'erano. Ionesco è ampiamente superato".

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