Recidivo

Milano, il ghanese Kabobo prova a strangolare il suo compagno di cella

Ignazio Stagno

Adam Kabobo ci riprova. Il ghanese che lo scorso 11 maggio ha ucciso a colpi di piccone tre persone a Milano, ha messo le mani al collo del suo compagno di cella tentando di strangolarlo. Il fatto è successo pochi giorni fa nel carcere milanese di San Vittore dove Kabobo è recluso dallo scorso maggio. Il ghanese dopo il tentato omicidio ha tentato di difendersi dicendo di aver  sentito delle "voci", anche "di Dio", che gli chiedevano di uccidere il detenuto. L'intervento della polizia penitenziaria di guardia è arrivato immediatamente. I poliziotti hanno immobilizzato Kabobo e lo hanno portato fuori dall cella. La vittima, l'altro detenuto non ha riportato ferite gravi. Noi non siamo stati informati da alcuno di quanto è accaduto", ha spiegato l’avvocato Benedetto Ciccarone, che difende il ghanese assieme al legale Francesca Colasuonno. Il difensore ha chiarito che è andato a trovare in carcere Kabobo alcuni giorni fa e che gli aveva raccontato che stava condividendo la cella con un altro detenuto. Per l’avvocato Ciccarone "è una cosa molto strana e grave" che un detenuto come Kabobo, "con seri problemi psichiatrici e che sta seguendo delle terapie, venga messo nella stessa cella con un’altra persona". Dopo l’aggressione, il ghanese è stato trasferito in isolamento ed è sorvegliato a vista.        "