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Stefano Cucchi "è stato ucciso": dodici anni di carcere per due carabinieri, medici asssolti

di Marco Rossi domenica 17 novembre 2019

2' di lettura

Condannati per omicidio preterintenzionale a 12 anni di carcere i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro. L'accusa ne aveva chiesti 18. Insomma, Stefano Cucchi è stato ucciso. Assolto dall'accusa di omicidio invece Francesco Tedesco, l'imputato divenuto poi testimone che con le sue dichiarazioni ha fatto luce sul violento pestaggio, condannato a due anni e sei mesi per falso. Sempre per falso dovrà scontare una pena di 3 anni e otto mesi, il maresciallo Roberto Mandolini, all'epoca comandante interinale della Stazione dei carabinieri Roma Appia. Questo il verdetto del terzo processo d'Appello in primo grado per la morte del ragazzo, arrestato nell'ottobre 2009 e morto una settimana dopo. "Stefano è stato ucciso, lo sapevamo, forse adesso potrà riposare in pace e i miei genitori vivere più sereni. Ci siamo voluti 10 anni ma abbiamo mantenuto la promessa fatta a Stefano l'ultima volta che ci siamo visti che saremmo andati fino in fondo". Queste le parole, a caldo, di Ilaria Cucchi dopo la sentenza. Il processo d'appello sulla morte in precedenza aveva decretato un'assoluzione e quattro prescrizioni. Lo hanno deciso i giudici della Corte d'Assise di Appello di Roma per i cinque medici dell'ospedale Sandro Pertini coinvolti nella vicenda. Tutti furono portati a processo inizialmente per l'accusa di abbandono d'incapace (nello stesso processo erano imputati anche tre infermieri e tre agenti della Polizia penitenziaria, assolti in via definitiva). Leggi anche: Cucchi, processo depistaggi. Giudice si astiene Condannati nel giugno 2013 per il reato di omicidio colposo, gli stessi medici furono successivamente assolti in appello. E da lì iniziò una nuova vita processuale fatta di un primo intervento della Cassazione che rimandò indietro il processo. I nuovi giudici d'Appello confermarono l'assoluzione che fu impugnata dalla Procura generale. La Cassazione rinviò nuovamente disponendo una nuova attività dibattimentale conclusasi ieri giovedì 14 novembre.

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