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Diciotti, i due africani che hanno minacciato l'equipaggio non verranno arrestati subito

di Davide Locano domenica 15 luglio 2018

1' di lettura

Gli immigrati "pirati" della Vos Thalassa la passano liscia? Pare di sì, almeno per ora: l'indagine-lampo svolta dagli investigatori della polizia di Stato, che ha mandato a bordo del natante i suoi uomini per raccogliere le testimonianze del comandante e dell'equipaggio minacciati, non ha portato all'individuazione di elementi ritenuti sufficientemente gravi da consentire l'arresto prima dello sbarco, come chiesto da Matteo Salvini. Sarà la procura di Trapani a valutare la posizione dei due migranti, un ghambiano e un sudanese, che sarebbero i responsabili delle minacce che, lunedì, hanno costretto la Guardia costiera a prendere a bordo della nave Diciotti i 67 migranti soccorsi domenica dal rimorchiatore Vos Thalassa, che stava per consegnarli alle motovedette libiche. Leggi anche: Capuozzo da applausi: "Basta balle, chi c'è a bordo di quelle navi" Il fermo di polizia per i due sarebbe possibile solo se venisse ipotizzato a loro carico un reato particolarmente grave, come il tentato omicidio. Dunque, niente manette come precondizione per lo sbarco. Nel frattempo, la Diciotti è ancora ferma davanti alle coste di Marsala: lo sbarco è atteso a Trapani. La polizia, infatti, prima dello sbarco deve ultimare gli atti di indagine urgenti ordinati dal ministro dell'Interno. In mancanza di flagranza di reato, i poliziotti della squadra mobile di Trapani e dello Sco erano partiti per raggiungere in acque internazionali il comandante e l'equipaggio del rimorchiatore, per poi mettere a verbale le loro dichiarazioni. Per ora niente arresto, insomma. Decisione che Salvini gradirà il giusto...

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