Ci vorrà ancora del tempo per concludere il complesso incidente probatorio legato all'omicidio di Garlasco, avviato con l’obiettivo di estrarre nuove tracce di Dna dai "campioni biologici" e dai "reperti" che, per oltre 18 anni, sono rimasti senza un’analisi completa o hanno restituito risultati incerti. Mentre si attendono gli esiti delle analisi e mentre trapelano i primi riscontri, Pomeriggio 5 News ha ospitato l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, che ha commentato lo stato attuale delle indagini.
Durante l'intervista, il legale ha espresso forti riserve sul trattamento dei reperti: "Noi in via preliminare avevamo fatto un'opposizione chiara e precisa: se non c'è un decreto di sequestro di questi reperti, e parlo di un decreto del 2007, lo scatolone non doveva neanche essere aperto", ha picchiato duro Lovati su Canale 5. Dunque ha aggiunto un dettaglio importante: "A me non interessa il verbale di dissequestro di 8 mesi dopo, quando viene restituita la casa e i carabinieri dicono che va mantenuto il sequestro su questi oggetti che, peraltro, all'inizio non erano nella spazzatura, ma sul divano di casa Poggi", ha rimarcato.
L’avvocato ha insistito su un punto formale, ma cruciale per la legittimità dell’operazione: "Al di là di questo, io chiedo solamente di vedere il decreto di sequestro perché questo decreto deve essere motivato e deve contenere la lista sistematica degli oggetti sequestrati. Mi sembra di avere il diritto di vederlo, se non c'è non bisognava neanche aprire lo scatolone". E ha concluso con una riflessione su quanto accaduto: "Però mi risulta che, nonostante tutte le verbalizzazioni che ha fatto la mia collega, l'avvocato Taccia, il giudice reperito telefonicamente abbia detto di continuare", ha concluso Lovati.