Una casa nel cuore di Montecarlo pagata 300mila euro e poi rivenduta a 650mila euro appena sette anni più tardi. E' quella che la contessa Colleoni di Monterotondo lasciò all'allora Alleanza nazionale per coltivare la "buona battaglia". Sita in Boulevard Princesse Charlotte, è finita nella mani di Giancarlo Tulliani ad un prezzo, appunto, irrisorio rispetto al suo vero valore. Il quale Giancarlo Tulliani vi ricavò poi più del doppio, spartendo l'incasso delle vendita con la sorella Elisabetta, compagna dell'ex leader di An e ex presidente della Camera Giancarlo Fini. E' questa, in sintesi, la storia (o storiaccia) della famosa "Casa di Montercalo", che è entrata nell'indagine che la procura di Roma ha aperto a carico dello stesso Fini, dei due fratelli Tulliani e del padre Sergio per riciclaggio di denaro. Un'accusa penale. Ma anche un danno economico causato ad An prima e alla Fondazione An poi. Che ora l'avvocato Marco Di Andrea, già iscritto, militante e eletto nelle liste di Alleanza nazionale, chiede venga risarcito. Lo fa, Di Andrea, scrivendo una lunga lettera al quotidiano Il Tempo, rivolgendosi direttamente a Gianfranco Fini affinchè "voglia interporre i suoi buoni uffici nei confronti della compagna affinchè, almeno lei, 'restituisca' alla Fondazione Alleanza Nazionale i 600mila euro del dividendo appreso dalla recente (2015, ndr) vendita dell'appartamento".