Sarà stato il caldo, sarà stata l’emozione, sarà stata la felicità di essere “nella piazza” e “tra la gente”, il fatto è che qualche giorno fa, a Bologna durante la Repubblica delle Idee, è andata in scena una bella e commossa rievocazione dei bei tempi appena passati, della felice stagione in cui c’era papa Francesco. Si è parlato, riso, decretato e sentenziato, riuscendo a far tutto senza mai citare per esteso il nome del Papa attuale. Se ne sono dimenticati, a causa appunto di caldo, emozione, gioia e amicizia?
In realtà Francesco Merlo, uno dei protagonisti della serata, chiedendosi cosa fosse cambiato a un anno di distanza dalla celebrazione della festa, non ha esitato a confermare che «non c’è Papa Francesco, noi siamo quelli che lo rimpiangiamo. Tutti ci spiegano il Papa nuovo come è bello, ne fanno l’esegesi, a me sembra molto freddo. Dicono che ha reintrodotto la liturgia, dicono che fa davvero il Papa, ma Papa Francesco meno faceva il papa e più diventava papa. Com’è?». Qualche applauso sparso, poi l’attesa di una risposta.
Fin qui, in effetti niente di nuovo, appare piuttosto naturale che a Repubblica e dintorni si guardi a distanza Leone XIV ( è pur sempre un papa made in Usa) e si soffra di nostalgia per Francesco. Si aspettavano un nuovo “Francesco”, magari uno che avesse le fattezze del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei... Però sul palco con Merlo in effetti c’era proprio il cardinale Zuppi, che alle osservazioni sul “nuovo Papa” non ha replicato, ha riso sommessamente e ha risposto con bonomia: «Lo rimpiangiamo tutti (Papa Francesco ndr.), un anno dopo non c’è, ma c’è. Nel suo ministero ha regalato tante chiavi di lettura per tutti. Pensate alla Terza guerra a pezzi». E si è continuato su questa falsariga. Papa Leone XIV è stato il “convitato di pietra”, citato indirettamente; quando poi Merlo si è rivolto al cardinale facendo notare che «sei beniamino di due Papi (papa Benedetto XVI e papa Francesco, n.d.r.) , speriamo di tre», Zuppi ha continuato a ridere sommessamente e ha chiosato: «Speriamo».
Freddo e distaccato, affezionato alla liturgia e persino deciso a tornare a stare per qualche tempo, durante il periodo estivo, a Castel Gandolfo: papa Leone XIV aggiunge un altro dolore ai nostalgici di Francesco. Come comunicato dalla Prefettura della Casa Pontificia, Leone XIV si recherà nelle Ville Pontificie per un periodo di riposo dal 6 al 20 luglio. Il Papa, con questa scelta, rinnova di fatto un legame che Francesco aveva interrotto, ovvero quella della presenza del Pontefice in quella che storicamente è sempre stata la residenza estiva dei Papi. L’ultimo a soggiornare a Castel Gandolfo è stato Benedetto XVI, che peraltro vi è rimasto per poco più di due mesi dopo la sua storica rinuncia del febbraio del 2013, prima di tornare in Vaticano all’ex monastero Mater Ecclesiae.
Saranno invece contenti prima di tutto gli abitanti del bellissimo borgo dei Castelli Romani, che la scelta di Francesco ha reso “orfani”, come loro stessi si sono definiti, attraversando anni difficili, soprattutto per tutti coloro che per tradizione hanno vissuto tradizionalmente di “indotto papale”, con le udienze e i pellegrini continui.