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Napolitano scrive al Csm e "assolve" Bruti Liberati

di Matteo Legnani domenica 22 giugno 2014

2' di lettura

Il plenum del Csm ha archiviato l'esposto del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo contro il capo dell'ufficio, Edmondo Bruti Liberati. Ma ha inviato gli atti al Procuratore generale della Cassazione, titolare dell'azione disciplinare, perché vagli le loro condotte su alcune vicende, come quelle di Sea ed Expo, ma non sul caso Ruby. Nel far pendere la decisione in questo senso, un certo peso sicuramente l'ha avuto l'intervento irrituale del Capo dello Stato Giorogio Napolitano. Il Presidente della Repubblica.  A poche ore dal voto del plenum del Consiglio superiore della magistratura sulla vicenda (che è quella di fascicoli e indagini che sarebbero stati affidati da Bruti Liberati con modalità "discutibili") il Capo dello Stato ha infatti inviato una lettera ai vertici del Csm con la quale si raccomanda la "tutela della credibilità" dell'ufficio giudiziario "indebolito dall'eccesso di polemiche" tenendo conto "del ruolo e delle responsabilità che la legge sull'ordinamento giudiziario attribuisce al capo dell'ufficio". Tradotto: Bruti Liberati non si tocca. Per il resto, la lettera è stata dichiarata "non ostensibile" dal vicepresidente Csm Michele Vietti. Cioè, non divulgabile nei suoi contenuti. Cosa che ha fatto infuriare alcuni esponenti dello stesso Consiglio superiore della magistratura come Angelantonio Racanelli (di Magistratura indipendente) che parla di "pagina oscura del Csm", e il laico Nicola Zanon per il quale "è una scelta surreale che la lettera non sia stata nè letta nè consegnata ai consiglieri". Tra i politici, Maurizio Gasparri di Forza Italia avanza il dubbio che Napolitano abbia "stoppato la procedura disciplinare per Bruti Liberati". Cosa che effettivamente sarà, secondo indiscrezioni, con l'archiviazione delle accuse al capo della procura milanese. Intanto, nelle relazioni sul caso prodotte dalle commissioni competenti del Csm sono stati ritoccati alcuni giudizi e alcuni aggettivi: così, come riporta il Corriere della Sera, a proposito dell'inchiesta Ruby-Berlusconi, la considerazione per cui la vicenda "s'è mantenuta entro i binari di una tollerabile elasticità" è stata modificata col riferimento a una "equilibrata elasticità". E le "scelte organizzative interne" non sono più "discutibili", come nel testo precedente, ma "oggetto di rilievi da parte della settima commissione" del Csm. E il "caso-Milano" si è trasformato in "caso procure".

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