La Corte Suprema degli Stati uniti ha stabilito che il matrimonio fra persone dello stesso sesso è un diritto garantito dalla Costituzione americana. La sentenza storica permetterà in tutti i 50 Stati del paese di celebrare le unioni gay. Mentre negli States si festeggia soprattutto sui social con l'hashtag #LoveWins, lanciato dal Presidente Obama in persona, in Italia c'è qualcuno che tenta di sabotare il movimento dai mille colori. Mentre tutti gli utenti di Facebook nel Mondo aggiornano la foto del profilo con uno sfondo arcobaleno, un vice parroco a Lecce si scaglia contro chi si adegua al flusso. Don Emiliano Matri, 33 enne viceparroco di Spongano, si affida ai social network per condannare i suoi 'parrocchiani arcobaleno'. Minacce - Niente certificati da padrino o madrina di cresime e battesimi e niente incarichi da catechisti o educatori per i parrocchiani di Spongano che "sostengono le organizzazioni Lgbt non sapendo nemmeno cosa sono e cosa sono le teorie gender", ponendosi così in una posizione di "contrasto con il santo Vangelo". Dopo qualche ora dalla pubblicazione dei post però Facebook ha provveduto a rimuoverli e a cancellare definitivamente il profilo dell'uomo di chiesa. L'Arcigay Salento ha replicato duramente alle decisioni del curato, definendo 'patetica' la minaccia verso coloro che hanno usato l'arcobaleno per colorare le foto. Per il presidente Roberto De Mitry: "La Chiesa continua ad agitare lo spauracchio del gender perché ha paura di mettere in discussione il sacerdozio maschile, il ruolo della donna sottomessa, la famiglia tradizionale".