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Mediatrade, la storia del processo

di Andrea Tempestini domenica 13 luglio 2014

2' di lettura

Assolti Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri nel processo Mediatrade, un procedimento che è un filone del processo Mediaset nel quale è stato condannato Silvio Berlusconi. La vicenda inizia nel 2005, quando la Gdf perquisì gli uffici di Mediatrade Spa, controllata dal gruppo Berlusconi che ha preso il posto, da febbraio 1999, di Mediaset e della maltese Ims nell'acquisto dei diritti tv. La procura indavaga su traferimenti di denaro dalla Wiltshire Trading, la società di Frank Agrama, a favore di conti svizzeri e di personaggi legati al Biscione. Fondamentale ai fini dell'inchiesta fu la testimonianza di Bruce Gordon, ex dirigente di Paramount, che definì Agrama "agente di Berlusconi" e "rappresentante finivest". Secondo l'accusa della procura l'accumulazione di fondi neri sarebbe continuata oltre il 1999 e fino al 2002, quando Silvio Berlusconi era già presidente del Consiglio. Per quel che riguarda Berlusconi padre, il rinvio a giudizio venne chiesto l'8 aprile per appropriazione indebita e frode fiscale. Il 18 aprile 2011 il Gup di Milano ha prosciolto il Cavaliere da tutte le accuse "per non aver commesso il fatto". Il 18 maggio 2012 la Seconda sezione penale della Cassazione ha confermato il proscioglimento di Berlusconi, come deciso dal Gup. Il pm De Pasquale, il 22 maggio 2014, ha chiesto la condanna a 3 anni e 2 mesi di carcere per Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset, e a 3 anni e 4 mesi per Confalonieri. Durante la requisitoria finale prima del giudizio di oggi, il nome di Silvio Berlusconi era stato tirato in ballo diverse volte, indicato come "organizzatore" del "grande disegno di frode", attuata sia per "un risparmio fiscale" che per "la creazione di fondi neri" (quelle che, in sintesi, sono le motivazioni della sentenza definitiva di condanna a Berlusconi nel processo Mediaset). Secondo l’accusa il meccanismo di frode fiscale e di creazione di fondi neri è proseguito negli anni con il ”denaro che veniva sottratto a Fininvest e poi ridistribuito ai soggetti al vertice”. Sempre secondo il pm anche i ”volumi di affari” agli atti dei due processi sono simili: ”Quasi 200 milioni di euro” a metà anni ’90 nel caso Mediaset" e ”circa 235 milioni di euro” tra il ’98 e il 2005 in quello Mediatrade.

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