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Yara, così Massimo Bossetti rischia di incastrarsi da solo

di Andrea Tempestini domenica 13 luglio 2014

2' di lettura

Come da manuale, la situazione si complica. Sul presunto assassino si concentrano sempre più sospetti. Lui è Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto killer di Yara Gambiarsio, che ha chiesto e ottenuto di farsi interrogare: un'accelerazione che potrebbe rivelarsi un clamoroso autogol. Bossetti, di fatto, ha voluto spiegare come il suo sangue fosse finito sugli indumenti di Yara: ha affermato di soffrire di epistassi, perdite di sangue dal naso, e che il suo sangue avrebbe potuto sporcare un taglierino che sarebbe poi stato usato sul corpo di Yara da chi la ha uccisa. Una ricostruzione in primis paradossale, difficile da prendere in considerazione, ma soprattutto una ricostruzione con cui, di fatto, Bossetti riconosce il fatto decisivo: il sangue sugli slip era suo. Lo ha riconosciuto in un verbale compilato davanti al pm, senza nemmeno contestare la validità dei test effettuati. La situazione, dunque, per Bossetti si complica. E si complica molto: tutto per "colpa" sua. La telecamera - Il sospetto ha dunque riconosciuto di essere "Ignoto 1", proprio come la scienza, ci hanno spiegato gli inquirenti, lo indica "senza margini di smentita". Bossetti ha riconosciuto di essere Ignoto 1, inoltre, proprio nel momento in cui gli inquirenti trovavano altri particolari che stringono il cerchio attorno a lui. Si parla della ripresa di una telecamera di una stazione di servizio, che ha immortalato il furgone del sospetto a pochi metri dalla palestra in cui si trovava Yara nel pomeriggio di quel maledetto 26 novembre 2010, giorno in cui scomparve e fu uccisa. Il mezzo è stato identificato senza margini d'errore grazie a un particolare catarifrangente montato dallo stesso Bossetti, differente da quelli di serie. Il presunto assassino si è giustificato spiegando che "posso essere passato da quella strada per tornare a casa dal lavoro". Peccato però che la stessa telecamera riprenda il furgone in transito anche un quarto d'ora dopo, accreditando ulteriormente l'ipotesi che Bossetti girasse attorno alla palestra come in attesa della ragazza. Un interrogatorio volontario che, come detto, complica incredibilmente la posizione di Bossetti.

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