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Mensa e casa a spese nostre. Ecco il nuovo villaggio per i rom

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 30 agosto 2015

3' di lettura

Otto dormitori prefabbricati dove suddividere i posti letto, un refettorio con tavoli in legno, guardiani all’ingresso. Ecco il nuovo villaggio per i rom che il Comune ha deciso di costruire alla periferia sudest di Milano, a poca distanza dallo storico campo regolare di via Bonfadini.  Il bando per l’acquisto dell’allestimento - dagli alloggi ai servizi igienici, dalla mensa al deposito - vale 594mila euro e scadrà martedì prossimo: conclusa la selezione da parte della stazione appaltante Mm, la fornitura dovrà essere consegnata entro un paio di mesi in modo da aprire le porte del nuovo «centro di emergenza sociale» entro fine anno. In parallelo, verrà chiuso il campo di via Lombroso, aperto nell’estate di due anni fa tra le polemiche dei residenti e dell’opposizione: qui i moduli prefabbricati erano stati noleggiati dal Comune e piazzati su un’area di Sogemi (la società che gestisce l’ortomercato). ALLESTIMENTO - Ora si cambia. Addio ai container noleggiati e via libera all’acquisto delle nuove dimore per i rom sgomberati dalle favelas cittadine. Per la costruzione e la gestione del nuovo villaggio si atttingerà al fondo residuo del celebre piano governativo per i rom e ai fondi comunali. La piantina del nuovo centro di emergenza sociale, che nelle intenzioni dell’amministrazione ospiterà temporaneamente anche gli abusivi sgomberati dalle case popolari, è allegata al bando per la fornitura dei nuovi container: i dormitori open space da 12 o 24 posti verranno sistemati lungo i binari della ferrovia, mentre il refettorio si affaccerà su via Bonfadini. La posa dei nuovi posti letto inizierà dopo la bonifica dei terreni - per i quali il Comune conta di spendere circa 561mila euro - e dopo il completamento degli allacciamenti elettrici e idraulici (spesa prevista: 400mila euro). Finanziamento totale: 1,5 milioni. Nell’appalto da 594 mila euro pubblicato da Mm sono comprese anche due cucine per il centro di via Barzaghi e tre unità abitative per il centro di accoglienza posizionato in via Novara. Dalla costruzione agli abitanti. Nel nuovo campo di via Bonfadini potrebbero essere ospitati temporaneamente anche le famiglie rom residenti nello storico campo di via Idro, che Palazzo Marino ha annunciato di voler chiudere entro fine anno. «I nuclei non avranno corsie preferenziali per nuove sistemazioni» aveva sottolineato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. L’idea è quella di trasferire i nuclei che aderiranno alla proposta della giunta proprio nel nuovo villaggio di via Bonfadini. A caldo, alcuni residenti del campo hanno contestato la proposta chiedendo alloggi definitivi e non temporanei. BRACCIO DI FERRO - Possibile una trattativa e un braccio di ferro nei prossimi mesi. Chi è già sul piede di guerra, nella periferia milanese, è il centrodestra. «Prima il Comune ha costruito il centro di via Lombroso senza coinvolgere minimamente il Consiglio di zona» tuona Paolo Bassi, consigliere di Zona 4 per la Lega Nord, «ora costruiscono un nuovo campo in una via già ostaggio del degrado. La sinistra aveva promesso in campagna elettorale di superare i campi, ma al contrario ne sta costruendo di nuovi». Proprio in via Bonfadini, dove sorgerà il nuovo centro di Palazzo Marino, per anni è sorto un altro campo abusivo, protagonista nel 2012 anche di un incendio che distrusse parte dell’insediamento. di Massimo Costa

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