Si chiama Aboubacar Seke il 28enne senegalese arrestato a Milano con l'accusa di aver aggredito donne a caso per strada. Il giovane, con numerosi precedenti, si troverebbe in Italia come rifugiato perché si è dichiarato “bisessuale”. Fotosegnalato ben 43 volte, senza documenti e con 11 "alias" diversi, pare fosse un senzatetto che dormiva dove capitava. Inoltre era noto anche col soprannome di "calciatore" per via della sua mania di palleggiare con lattine o altri oggetti. Le aggressioni sarebbero avvenute tra il 13 agosto e il 5 ottobre soprattutto nella zona di Porta Venezia. Quattro di queste nelle stesse vie nello stesso giorno.
Sette finora i casi denunciati, ma secondo la polizia, che ha individuato e arrestato l'uomo, potrebbero essercene molti altri. Il 28enne picchiava le sue vittime senza alcun motivo, in alcuni casi provocando anche delle fratture. In genere aggrediva donne in sella a una bici, ma non solo, colpendole alla testa o alle gambe. La prima ragazza colpita, 28 anni, sarebbe stata presa a calci in via Tadino. Un'altra donna, 61 anni, sarebbe stata aggredita in via Boscovich mentre andava verso la sua auto riportando una prognosi di 60 giorni. Altra vittima una 59enne picchiata in piazza Camillo de Lellis. Mentre altre 4 aggressioni sarebbero avvenute tutte la sera del 5 ottobre in zona Porta Venezia. Le forze dell'ordine alla fine lo hanno individuato grazie ai dread con sfumature bionde, notati dalle donne che sono state aggredite.
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Il senegalese sarebbe sbarcato nel 2017 a Lampedusa, dove ha presentato richiesta di protezione internazionale. Dopo un periodo trascorso a Roma, dove era stato denunciato per percosse, minacce e porto abusivo di oggetti atti a offendere, l’uomo è stato trasferito al cpr di Ponte Galeria. Poi però un giudice di pace ha ritenuto il giovane non pericoloso socialmente. A quel punto Seke ha presentato domanda e ottenuto lo status di rifugiato per cinque anni dopo essersi dichiarato bisessuale. A luglio 2025 è stato arrestato per aver aggredito, davanti alla stazione Termini di Roma, un negoziante bengalese. Infine, il trasferimento a Milano.
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