Da Miami a Barcellona, passando per Berlino, Milano, Londra e Colonia, Blue and Joy, ossia Fabio La Fauci e Daniele Sigalot il duo artistico che dal 2005 ha scelto di firmare con lo stesso nome anche i protagonisti delle proprie opere, svincolandosi dal loro ruolo di pubblicisti, approda a Roma negli spazi espositivi de Il Margutta Risto & Art Gallery nella omonima strada nel cuore del Tridente, con “Risus Omnia Vincit” una mostra fuori dal comune ed allestita anche con lo scopo di sostenere Emergenza Sorrisi. Scelta e fortemente voluta da Fabio Massimo Abenavoli, presidente della Onlus che si dedica ai bambini affetti da malformazioni facciali, questo allestimento ha inaugurato la stagione di appuntamenti artistici del polo vegetariano capitolino curato dall’imprenditrice Tina Vannini che, con un impegno personale, entusiasmante e doveroso nei confronti di una città come Roma, da ben sedici anni è impegnata a fare del Margutta un punto di riferimento culturale di ampio respiro attraverso la ricerca di proposte innovative provenienti da giovani artisti. L’esposizione, realizzata in collaborazione con la Galleria “Federica Ghizzoni” di Milano, con la firma del testo critico di Francesca Barbi Marinetti, vede i cosiddetti “pupazzi” Blue and Joy, accolti alla ribalta dell’arte contemporane in un contesto inconsueto che vuole favorire, a tutte le ore, la fruizione e la godibilità dell’arte. Cio’ che lega i due piccoli soggetti è un giocoso sentimento di felicità inquieta, di malinconia reattiva, di smascheramento dello stupore infantile che palpita sotto il mantello di ogni convenzione rivelando un’intelligenza emotiva che in quanto libera è capace di riassemblare e dar senso vivo alla più banale delle quotidianità. Un dualismo esemplare che, traendo forza dal convivere dei contrasti, genera nuovi spunti di riflessione coinvolgendo lo spettatore in un intrattenimento divertente mirato ad ampliare lo sguardo e, con un massaggio rigenerante della percezione, a rimettere in moto il pensiero. Impossibile non rimanere conquistati dall’immediatezza ed incisività del messaggio e dalla affascinante brillantezza dei colori che circondano i protagonisti: Blue ha un lacrimone che scende dall’occhio e un cuore rosso a vista, dice “un altro mondo è possibile”, Joy con le braccia alzate e un sorriso spalancato in urlo di gioia, gli risponde “su un altro pianeta”. La malinconia afferma dunque la speranza e la gioia la nega. Nulla, mai, è come sembra. A conquistarci è il sentimento nuovo che emerge da questa apparente contraddizione e la legge della compensazione di Blue con Joy. Sono gli alter ego della coppia dei creativi provenienti dal mondo della comunicazione pubblicitaria che dalla loro affinità professionale hanno saputo mettere a fuoco un messaggio condiviso e a dargli voce a dispetto delle logiche del mercato della comunicazione, elevandolo ad Arte rigenerante della percezione, a rimettere in moto il pensiero. Il repertorio emotivo contemporaneo, che va dall’euforia alla desolante solitudine, è cristallizzato in ruoli rigidi e incasellati, come l’espressione sempre uguale di Blue o di Joy. Il linguaggio è elementare come quelli del mondo digitale che mastichiamo ogni giorno. Ma l’uso di icone e l’essenzialità espressiva sono la ricetta che rende universalmente riconoscibile e appetibile il percorso di associazioni e consapevolezza a cui lo spettatore viene invitato. Ed è per tutti facile riconoscersi nella malinconia di Blue o nella festosità di Joy e scorgerne al contempo la voglia di riemergere, nel primo, e il senso di inutilità, nel secondo. La sensibilità creativa di La Fauci e Sigalot conserva e rielabora l’eredità delle avanguardie in materia di sperimentazione e contaminazione; della pop art, per il dare voce nuova a oggetti o icone del quotidiano con il recupero di oggetti del consumismo; degli street artist, portando indoor una ventata di libertà. È chiara l’influenza che ha esercitato sui due artisti la loro esperienza professionale nell’ambito della comunicazione pubblicitaria e l’intesa formale affermatasi sempre più prepotentemente tra arte e media, pescando nel relativo repertorio di riferimento, dal web design, all’urban art, ai fumetti giapponesi secondo il gusto della globalizzazione che miscela culture diverse. Ma Blue and Joy si spingono anche al confronto con i riferimenti alti delle esperienze artistiche passate dialogando con ambiti formali e concettuali storicamente riconosciuti. Ciò lo si ritrova talvolta esplicitamente dichiarato, come nell’opera qui in mostra Fontana revisited, in cui il cuore rotto di Blue è la finestra su un mondo che darà vita a nuove percezioni ed esplorazioni creative. Il confronto con gli epigoni dell’arte è un’esigenza e una ricerca riccamente presente in tutta la produzione dei due artisti, che amano la sfida con il Tempo così come con lo Spazio. Il gioco del fuori scala, che incontra il gusto per le installazioni monumentali nell’arte contemporanea, è spesso autoironico, oltre che gioioso e mostruoso insieme. Così lo sono le riproduzioni in grande dei personaggi Blue and Joy che ci fanno sentire sproporzionatamente piccoli messi di fronte agli oggetti simbolo di malinconia e gioia infantile. Il pathos che emerge osservando Abolish Monday, mosaico di monetine, è indotto dall’assemblaggio tra l’antico preziosismo dell’arte bizantina con un oggetto di valore minimo, come il centesimo, che però a sua volta allude simbolicamente ed esplicitamente alle logiche inespugnabili e condizionanti del potere assunto finanza mondiale. Un pathos scandito dall’evidente contrasto tra valore e pochezza, luccichio e sporcizia del denaro, apparenza festosa del volto di Joy e rifiuto profondo della realtà cui allude il titolo. Si è tratti in inganno da una prima patina sfavillante e di spensieratezza somatica per poi evincere un senso di disagio che investe l’intera nostra civiltà. I sogni si scornano spesso con gli insuccessi ma si vitaminizzano di speranza, come in Vincerò dove è Blue a prepararsi alla gara con la vita adattando il proprio grande cuore coraggioso a diventare una pista per Formula 1. Mai lasciarsi convincere dalle apparenze con Blue and Joy: il momento in cui allo spettatore viene strappato un sorriso gli viene anche fatto pagare lo scotto del senso di desolazione che vi è sotteso. Così come una volta puntato il dito sul male di vivere è lo stesso dito a solleticarlo con una catarsi ironica e dolcemente pungente. Blue and Joy di Fabio La Fauci e Daniele Sigalot, in Risus Omnia vincit, eccezionalmente in visione ad ingresso gratuito dalle 9 del mattino alle 01 di notte in via Margutta 118 a Roma, saranno esposti fino al prossimo 25 ottobre.