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Barilla non vuole gay negli spot,e gli omosessuali s'infuriano:"Non mangiamo più la sua pasta"

Il mondo gay è sul piede di guerra: "Barilla ci ha offeso. E' una caduta di stile. Boicotteremo i suoi prodotti"
di Ignazio Stagno domenica 29 settembre 2013

2' di lettura

Pennette indigeste. L'uscita del patron Barilla che ha affermato di non volere "gay nei suoi spot pubblicitari" rischia di essere un boomerang per l'azienda che produce pasta. Le associazioni omosessuali sono sul piede di guerra e lanciano subito l'operazione "boicotta Barilla". A reagire per primo è Aurelio Mancuso, presidente dell'associazione omosessuale Equality Italia, che ha fatto partire l'hashtag #boicottabarilla su Twitter. "Raccogliendo l'invito del proprietario della Barilla a non mangiare la sua pasta, rilanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti", ha scritto il presidente in una nota. E gli omosessuali l'hanno preso in parola. Oltre a commenti "velenosi", molti hanno postato fotomontaggi che prendono in giro il brand. "Nessuno ha mai chiesto alla Barilla di fare spot con le famiglie gay, è evidente che si è voluta lanciare una offensiva provocazione per far sapere che si è infastiditi dalla concreta presenza sociale, che è anche un segmento importante di consumatori", ha aggiunto Mancuso.  Furia Gay - A protestare è pure Gay Center: "Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi chi sceglierebbe. Il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo. Alla Barilla scegliere le strategie di comunicazione migliori", dice Fabrizio Marrazzo, portavoce di gay center. E anche il palazzo della politica punta il dito contro Barilla. Alessandro Zan (Sel) è chiaro: "Parlamentari aderiscano al boicottaggio. Ecco un altro esempio di omofobia all'italiana. Aderisco al boicottaggio della Barilla e invito gli altri parlamentari, almeno quelli che non si dimettono, a fare altrettanto. Io comunque avevo già cambiato marca. La pasta Barilla è di pessima qualità". A ruota arriva anche Ivan Scalfarotto, parlamentare Pd: "è deprimente che un imprenditore abituato a fare affari e a vendere in tutto il mondo dica cose come quelle che ho sentito da Guido Barilla. Il rispetto per i suoi consumatori e i suoi lavoratori, tra i quali ci sono persone di ogni nazionalità, cultura e orientamento sessuale, avrebbe dovuto dargli la prudenza di non lanciarsi in una filippica omofobica".(I.S.)

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